Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
A Mario.
Del Bobo, indimenticato migliarinese cacciatore pescatore burbero e generoso, viene ricordato un suo lapidario commento sulla commestibilità di quello che lui cacciava: “uccello che vola fa bene alla gola”.
A Humer.
Io e te non scenderemo mai ai livelli dei “partecipanti” alle sezioni di destra della Voce del Serchio dove l’importanza è far prevalere quello che tu pensi e che deve essere, per forza, la verità.
La Natura è uguale per tutti, non ha filosofie, visioni, comprensioni personali: è per tutti la stessa “religione”.
Prendiamola come è, usiamola, godiamola, rispettiamola senza opprimerla e devastarla.
Il pettirosso, simbolo della dolcezza e della fragilità, non è il “mio” pettirosso, ma sta con me.
Questo il seguito della mia/sua storia che almeno tu hai compreso:
dopo un giorno di riposo, ieri ho riaperto la porta all’uccellino che si è stiracchiato ed è volato fuori abbastanza bene e qui un altro piccolo dramma. Una pallottola alata è partita dal giardino del mio vicino ed ha colpito in pieno il “convalscente” facendolo rotolare e vanificare le cure. L’aggressore era un altro pettirosso che non voleva intrusi nel suo territorio, chiamala dolcezza! Un’altra giornata di cure e stamani di nuovo libero, ma dal fondo del campo!
Una riflessione: o se il “mio” pettirosso non fosse quello del vetro ma quello “geloso” che non avevo ancora visto?
Un pensiero: non occorre avere le mani vellutate per dare dolci carezze.