none_o

Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

Comune di San Giuliano Terme - comunicazione
none_a
Prefettura di Pisa – Ufficio Territoriale del Governo
none_a
Massimiliano Angori
none_a
. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
IMMAGINA San Giuliano Terme
I nostri candidati
none_a
IMMAGINA San Giuliano Terme
I nostri candidati
none_a
Forza Italia Provincia di Pisa
none_a
Di Umberto Mosso
none_a
IMMAGINA San Giuliano Terme
I nostri candidati
none_a
da Museo del Bosco
none_a
Di Gavia
none_a
di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
none_a
di Mollica's
none_a
C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
di Paolo Di Stefano
Si parla di «fake news» e si potrebbe parlare più semplicemente di «notizie false» o di «bufale».

28/11/2017 - 14:48

Così Dante spiegava le «fake news»
Già Dante rimproverava agli italiani il vizio di rincorrere le lingue degli altri: a quel tempo il francese

 Si parla di «fake news» e si potrebbe parlare più semplicemente di «notizie false» o di «bufale».

Già Dante rimproverava agli italiani il vizio di rincorrere le lingue degli altri: a quel tempo il francese.

Nel Convivio innalzò una delle sue invettive «a perpetuale infamia e depressione de li malvagi uomini d’Italia, che commendano lo volgare altrui e lo loro proprio dispregiano».

Ciò accadeva, secondo l’Alighieri, per cinque «abominevoli cagioni».

1. La «cechità di discrezione», ovvero l’incapacità di distinguere;

2. la «maliziata escusatione» di chi si ritiene maestro e aggira la propria ignoranza adducendo scuse ingannevoli;

3. la «cupidità di vanagloria» di coloro che, sapendo parlare la lingua straniera, la lodano per essere più ammirati;

4. l’«argomento di invidia» di quelli che, essendo incapaci di usare il proprio volgare, lo disprezzano per infangare chi lo possiede;

5. la «pusillanimità», ovvero la viltà d’animo di quelli che snobbano le cose domestiche per esaltare quelle degli altri.

Lascio al lettore il giudizio su quante di queste «abominevoli cagioni» siano ancora ben vive nell’antropologia italiana anche al di là della questione linguistica.

Ma insomma, Renzi e Di Maio preferiscono parlare di «fake news» e raramente di «bufala», parola italianissima, efficacemente utilizzata nell’accezione metaforica della panzana: «menata per il naso come una bufala», come mostra il linguista Massimo Arcangeli, compare già in una commedia secentesca.

Dante avverte che se qualcosa di vile ha la lingua italiana è il dover risuonare sulla «bocca meretrice» degli «adulteri» che la odiano. Mica male.

 Tornando al punto 1., l’Alighieri vide ben prima di noi non solo le «fake news» ma il conformismo e la mancanza di spirito critico di tanti ciechi privi del «lume de la discrezione»: sono coloro che si lasciano attrarre dal primo «gridatore» di passaggio, non importa se cieco a sua volta o «mentitore». Il quale urlando raccoglierà eserciti di «pecore». Perché, aggiunge Dante, «questi sono da chiamare pecore, e non uomini; ché, se una pecora si gittasse da una ripa di mille passi, tutte l’altre l’andrebbero dietro…».

E se una pecora salta, le altre saltano pur in assenza di ostacoli da saltare: «E io ne vidi già molte in uno pozzo saltare per una che dentro vi saltò». Ne sappiamo qualcosa. Passati sette secoli, siamo sempre lì.



+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri