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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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"Letterina di Natale"
di Robinson

24/12/2017 - 12:36

LETTERINA DI NATALE,,, (senza francobollo, spero che arrivi!)

A Natale il clima della festa pervasivo, inonda i sentimenti anche di laici ed agnostici, coinvolgendo tutti in un limbo emotivo, una vera sospensione del tempo, una pausa dalle tribolazioni quotidiane e dagli affanni del resto dell’anno…
 
Il tempo della festa è vissuto con particolare trasporto dai bambini, in un misto di credulità e scetticismo, suggestioni religiose, magiche atmosfere e prosaiche e concrete prospettive, perché se hanno dubbi sull’esistenza di Babbo Natale, sono però assolutamente certi di ricevere comunque dei regali, prestandosi volentieri alla manfrina del camino, della slitta con le renne volanti, delle calze da riempire di doni---
 
… concedendo ai genitori, colti da raptus regressivi, l’illusione di credere nella loro ingenuità, e di poter rievocare il tempo della loro infanzia, regredendo emozionalmente all’età dei loro figlioli, in un patetico tentativo di rifarsi ad un tempo che fu, quando oltre all’assenza di responsabilità e pensieri, potevano accampare una dimensione primigenia, ingenua e sorgiva, del loro essere, rivivendone artificialmente i tempi d’oro, perché iniziali e plasmabili dell’esistenza. quando non potevano fregiarsi dei loro errori, ed erano vergini come pagine bianche, in attesa del concretizzarsi delle loro potenzialità ancora inespresse.
 
Oggi i figlioli sono assai più svegli, ma i genitori si ostinano in ridicole pantomime, cui loro soli credono, perché in un mondo problematico, in crisi economica e di valori, con le rate e le bollette da pagare, il tempo che manca, il clima che cambia. I ladroni che imperversano, le minacce della malavita e del terrorismo, c’è un bisogno assoluto ed estremo di staccare la spina, per estraniarsi, Dimenticare gli affanni e bearsi nella dimensione artificiale della serenità che assicurano le feste….
 
Rifugiandosi in una ritualità trascendente, o anche regredendo ad uno stadio elementare di certezze, rassicurazioni, incoraggiamenti e sicurezze, che solo una dimensione onirica può ormai garantire e proporre, sancendo definitivamente l’immaturità di un corpo sociale impaurito e stanco, logorato e senza prospettive…
 
Si preferisce la fuga dalla realtà, alla lotta e alla competizione, affidarsi all’aleatorietà della lotteria, che impegnarsi seriamente, sperare in un colpo di fortuna che dotarsi di competenze culturali e professionali, pregare i santi in paradiso, piuttosto che impegnarsi con sacrificio e costanza….
 
Cosa chiedere allora alla provvidenza? …oppure occorre sperare possa accadere, per rimettere in carreggiata pensieri e azioni? …auspici e tentazioni?... progetti concreti e realizzabili contro utopie mitiche, bufale e sfondoni?
 
Come conciliare la realtà sottraendola non ai sogni, ma alle suggestioni dei miraggi e alle loro proiezioni fasulle, prima che diventino incubi concreti?... facendo strame delle speranze indotte dalla prolungata esposizione alle venefiche conseguenze delle proprie illusioni, o alla propaganda elettorale, spregiudicata e disinvolta, ma seduttiva e accattivante di arruffa popoli cinici e opportunisti?...
 
Come proteggere i vulnerabili, ai raggiri del “latinorum”,,,, gli incolti, gli ignoranti, ma anche chi vuol  essere preso in giro  e sentirsi dire solo quello che vuole sentire, e soltanto quello?.... come proteggerli da sé stessi scrivendo una letterina a Babbo Natale?... con il rischio di fare i conti con la realtà a babbo morto!
 
Io mi augurerei un ritorno del buon senso, una diminuzione dei rancori, l’eliminazione dell’astio, un soprassalto di tensione civile, un riverbero di onestà intellettuale, che pongano l’interesse comune al centro delle attenzioni, sottraendolo ai ricatti e all’ingordigia di parte, alle attenzioni e brame del “particulare” ….
 
Grazie dirà qualcuno, hai scoperto l’acqua calda!....
Ci voleva tanto!
 
Allora mi spiego meglio, dicendo che la “RES PUBLICAE” non deve essere oggetto di brame e di saccheggio, non si può e non si deve accettare la vera e propria guerra per bande che si sviluppa virulenta intorno alla polpa del banchetto pubblico!
 
Il criterio di preferenza per la scelta e la selezione di chi se ne occupa, siano la competenza, la tolleranza, la tenacia, l’onestà e l’ambizione di migliorare il mondo, con piccole azioni di ogni giorno, con una manutenzione  costante e attenta, che metta a punto il motore della democrazia rappresentativa, ri collegando il mondo della politica alle necessità e ai bisogni della società, che assicuri un canale di comunicazione più accessibile e diretto, tra la comunità e le istituzioni….
 
I cittadini chiedono stabilità economica, sicurezza sociale e dell’ordine pubblico, attenzione, rispetto, vicinanza, giustizia, tranquillità, un apparato statale che sia avvertito solidale, tutore, promotore del benessere e al fianco di ciascuno per creare le condizioni favorevoli ad un’esistenza dignitosa, un sistema di regole rispettate,  chiarezza nei rapporti e lealtà….
 
E allora regredire a Natale, alla ingenuità dell’infanzia, “m’è dolce, in questo mare”…  di ipocrisia pubblica e vizi privati, voglio credere che esistano persone oneste e sensibili, animate da giustizia e immuni da rancore ed odio, e che siano di gran lunga più numerose di chi discrimina, esclude, condanna senza appello, esprime sentenze e giudica secondo interesse e tornaconto, adattando la realtà alle proprie esigenze e non il contrario….
 
Si! Lo ammetto! …sono contagiato dal clima di festa, forse anche un po’ rincoglionito, sicuramente costipato dal panettone! non lo nego, ma continuo a sperare in un mondo migliore, non solo a Natale, ma tutto l’anno.
 
Orgoglioso e fiero di sognare tanti sognatori, perché l’arida alternativa dei conflittuali realisti, il pragmatismo tecnicista, il cinismo di chi non è più capace di fare a meno di calcolare favori ed affetti, in un incivile mercato dei sentimenti,  dando anche a questi la quotazione vile “dell’argent de poche” è un incubo reale cui intendo sottrarmi, risparmiando l’esperienza al nostro paese….

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27/12/2017 - 20:36

AUTORE:
Diable

Caro Robinson
per me quella che tu chiami ipocrisia del Natale è una pausa di riflessione necessaria per far staccare la spina anche soltanto per pochi giorni da una quotidianità pressante e soffocante.
I bambini hanno il sacrosanto diritto di credere nella magia delle favole e la storia di Babbo Natale è una delle più convincenti.
I nostri bambini viziati e capricciosi lo sono anche perché vivono in queste attuali famiglie dove si preferisce zittirli con oggetti piuttosto che soddisfarli con una paziente presenza, con un partecipe ascolto e con una mirata attenzione.
Ai nostri bambini viene chiesto e preteso di essere bravi a scuola prestanti nello sport e primeggiare nei saggi di musica di danza ecc. non perché sia un loro intimo bisogno o desiderio ma semplicemente perché così fan tutti, e spesso vengono trascinati e obbligati a vere e proprie maratone e "torture"...ma devono essere l'orgoglio della stirpe e quindi...se comunque col suo fascino riesce a far tornare fanciulli anche genitori e nonni, beh allora viva l'incantesimo di quel Vecchio Barbuto Bonario!