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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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"2018"
di Robinson

7/1/2018 - 17:03

 

Addio al vecchio et horribilis 2017, ben venga il nuovo 2018.
 
 Auguri a tutti quanti, in un rito che è esiziale e irrinunciabile, anche se può apparire stanco, superficiale, perfino stucchevole banale o insincero, in definitiva inutile e ridondante….
 
Alla fine anche il terribile 2017 se ‘è andato con i suoi carichi di disgrazie, sciagure ed eventi disastrosi, attentati terroristici, tragedie epocali, eventi climatici estremi.
 
 Si fa avanti il nuovo anno, generalmente ben accolto ed invocato da tutti con beneficio di inventario e fino a prova contraria…  ma la cui unica attrattiva e grande pregio consiste nell’essere ancora vuoto e indefinito, un libro con pagine intonse, un futuro prossimo e alla concreta portata, di cui poter scrivere i capitoli, perché non ancora editi, un opportunità preziosa per non ripetere sbagli e reiterare comportamenti dimostratisi fallimentari in passato….
 
È questo che costituisce il suo appeal, la possibilità che ci è data di proseguire il nostro percorso esistenziale facendo tesoro dell’esperienza maturata,  e poter evitare non gli insuccessi imponderabili e gli errori in assoluto, ma almeno quelli conosciuti  ed emendabili che dipendono dai nostri comportamenti, sofferti sulla nostra pelle…
 
Intendiamoci!... non c’è bisogno di aspettare il nuovo anno per correggersi, non è necessario mutare gli atteggiamenti buttando il vecchio calendario, la necessità di cambiare registro non è legata a riti esoterici o particolari congiunzioni astrali,….
 
È sempre possibile adottare scelte virtuose o anche solo efficaci, quando urge la contingenza…
 
ogni momento è buono per correggere la rotta, aggiustare il tiro, o cambiare abitudini in modo radicale o anche fare il punto e convincersi che non è il caso, ma ci vuole un confine un arco temporale, un pretesto per fare bilanci ed esaminare lo stato aggiornato delle cose, rendersi conto che gli sforzi e le risorse impiegate ed il modus operandi non è stato proficuo o ha sortito  risultati non all’altezza delle aspettative..
 
…è questo il valore di questi giorni, stabilire uno spartiacque simbolico, ma potente, un confine arbitrario quanto aleatorio, artificiale e impalpabile, ma reale, un avvertimento ed un richiamo alla realtà non ignorabile, un campanello di allarme che ci scuote e sprona a provvedere.
 
come il tempo che  è arbitro e insieme misura della nostra consapevolezza vitale, dando corpo alla percezione di noi stessi e uno spessore al nostro repentino passaggio terreno, e che passa inesorabile. Ma per assurdo è presente e anche dietro l’angolo, ma inafferrabile, nessuno sa come definire o cosa sia…
 
…certo è misura e il metro di tutta la nostra esistenza e prosaicamente è la dimensione di una delle grandezze fondamentali dell’universo…
 
apprezzato sull’intervallo che si definisce nel periodo che la terra impiega nel fare una rivoluzione completa attorno al sole, con i relativi sotto multipli, ma perché proprio quello e non adottare altri termini di paragone?
 
Sarebbe legittimo anche utilizzare il periodo che separa le apparizioni  della cometa di Halley, oppure il moto delle maree, o il decadimento impiegato dal materiale fissile  per degradare  la radioattività’…
 
ma non servirebbe a nulla, perché è lo stesso concetto di tempo a sfuggirci, pur essendo un carattere   esiziale, che misura e definisce la nostra esperienza vitale.
 
Anzi il fattore principale della nostra capacità cognitiva permeando la nostra sopravvivenza. dandoci cognizione del carattere provvisorio ed evanescente della nostra coscienza identitaria e con essa, del bene più prezioso di cui disponiamo, cioè la vita—
 
il tempo definisce priorità e comportamenti, stabilisce prospettive e personalità. Induce inclinazioni, gusti e propensioni, favorisce   emozioni,,,,
 
provoca angoscia e urgenza di vivere, genera  consapevolezza della nostra finitezza e ci carica di speranze e aspettative, desideri e talenti diversi, da consumarsi nell’arco di vita concesso a ciascuno, creando santi o criminali.
 
Lo stesso concetto di bene e male, viene plasmato dalle urgenze temporali, facendo la differenza tra la vita e l’inerzia della pura materia,,,
un minerale, amorfo e non consapevole di se, inanimato e non reattivo, non interagisce e non  si adegua, semplicemente sussiste indifferente alle sue sorti, magari si trasforma e cambia il suo stato, ma certo non festeggerà o aspetterà con ansia il nuovo anno, perché la materia non si crea e non si distrugge, semplicemente esiste, al massimo si trasforma,  indifferente a tutto, esente da esecrazione o encomi, al bene e al male e al tempo per lei algido ed assente, che non passa mai..

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8/1/2018 - 9:22

AUTORE:
Oren

Nessuno può realmente cambiare qualcosa contando soltanto sulle proprie forze, e questo è sfiancante e deprimente. Ogni cosa "matura" quando una serie di circostanze diventano favorevoli oppure quando succede qualcosa di irreparabile e assolutamente indipendente dalla singola volontà: e forse è bene così!
Speranze illusioni aspettative scemano col passare dei mesi e col passare degli anni di San Silvestro in Capodanno fino a quando il cerchio della nostra esistenza si chiude, e come quello che si forma sul pelo dell'acqua, tutto poi torna inesorabilmente piatto.
Ad ogni funerale ci troviamo involontariamente a fare il bilancio della vita del defunto comparandola un poco con la nostra, e ci ripromettiamo di "lavorarci" su alacremente, ma poi...inesorabilmente...
Cari indovini e chiromanti smettetela di dire ovvietà o semplici deduzioni, anche la vostra sfera di cristallo alla fine risulta, come sempre, opaca e illeggibile!