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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Albavola 1886
Una passeggiata sulla vecchia Via Pietrasantina

28/1/2018 - 22:15

Ricordi Storico - Tradizionali

della sacra immagine di

Maria Santissima

venerata nella chiesa parrocchiale della

Madonna dell’acqua

ne’ subborghi di Pisa

pel Sac. Otriade Baldocchi

Pisa presso P. Orsolini_Prosperi Tip. Arciv.
1886  
 
 
È dessa la pretta e scarna descrizione di un assai vasto territorio incolto e quasi senza nome confusamente  popolate di case rusticane, isolate, o all’aperta campagna, o in mezzo a ombrosi boschi, o nel centro della più deserta solitudine, fertile soltanto di animali selvaggi o di canori augelletti. Questi gruppi o sprazzi di case qua e colà senza verun ordine e simmetria scherzevolmente diffuse godono ciascuno di una varia ed appropriata denominazione. Se un dilettante geografo, come non pochi hanno osato fare, anche per piacevole diporto bramasse visitare questi rustici soggiorni i quali fanno parte del nostro paese e farsene una chiara e ben distinta idea, non rara innanzi tutto ma assai dolce è la visuale o prospettiva che per lo spazio di vari chilometri comodamente si offre alle sguardo delle sue ricerche.
Costeggiando le sponde del Serchio dalla parte di mezzodì, dal ponte  che traversa questo fiume in prossimità di Malaventre fino alla sua foce la quale va a perdersi nel Tirreno, e percorrendo l`argine che fino al mare ne rasenta i sabbiosi fianchi seminati e ricchi di verdeggianti e ben disposti albereti, di salici, di acasia, di vimini, di gelsi ed altre piante boscherecce, il prime caseggiato nel quale s`incontrerà a lato sinistro potrà riconoscerlo sotto il volgare e vetusto titolo di Piaggia ubertoso possesso appartenuto e annesso alla pingue tenuta del Cavaliere Signore Flaminio Dal Borgo. Per mezzo di una   piccola strada o  viottolo

si accede alla vasta e di recente restaurala e ingrandita fattoria che porta il nome del summentovato padrone, alla quale sono pure uniti o ben poco distanti due altri gruppi di case coloniche le quali si dicono: il Casone, Fiocina, o le Murella, nome derivato da due rozzi muri o colonne di forma quadrata, forse antiche, le quali sono come frontiera da cui si fa ingresso-alla fattoria dalla strada provinciale di Pietrasanta. Proseguendo l'argine alla distanza circa di un chilometro troverà il Marmo, impropria appellazione data a poche case poste quasi presso le falde dell`argine stesso dalla parte sinistra, dalle quali per mezzo di una piccola strada si accede all’ampio e ben costrutto ed ordinato stabilimento della Sterpaia. Questa elegante fabbrica è stata di recente bellamente inalzata per ordine espresso di S. M. il Re Vittorio Emanuele II. allo scopo di custodire in esso e riprodurvi le più rinomale razze dei cavalli, per albergo e dimora delle guardie e degli impiegati e per altre utili comodità della reale amministrazione. Di stile piuttosto moderno e quadrata è la sua forma, circondata da atrii dalla parte di oriente e da loggiati a ordine duplicato nella sua anteriore prospettiva dalla parte di mezzodì. Sorge pure nel suo centro maestosa una altissima torre con suo respettivo orologio. La posizione di questo magnifico e ben foggiato stabilimento offre alla vista del vago osservatore la più bella e sorprendente prospettiva. Nel silenzio della più remota solitudine la sua mole sorge taciturna nel vasto centro“ di un ameno e verde prato, qua e la vagamente ombreggiato da sempre verdi e annosi lecci e da spessi e odoriferi pini, fra il dolce sussurro e ’l vario cinguettare del patetico usignuolo o della celere capinera, prende il nome da un vicino fiumicello o fosso detto la Sterpaia, il quale cinto per ambo i lati da sterpi e roghi, attraversando le inaccessibili boscaglie di San Rossore ricco di non comuni pesci va a influire nel vicino mare. A poca distanza della Sterpaia vi è pure un altro piccolo caseggiato che chiamasi Palazzetto. Ritornando all`argine per il summentovato stradone in prossimità della via delle Cascine vecchie si trovano altre case delle volgarmente di Piaggerta e dell’Abberatoio nome forse derivato da uno sbiado sulle sponde del Serchio dal quale; gli animali della. foresta si appressavano alle acque di detto fiume. Quivi. a poca distanza nel centro di un largo cerchio o prato, circondata da folte piante trovasi pure l’antica e sotto qualche aspetto famosa Torre de' Riccardi la quale è una vetusta fortezza appositamente costruita per sicura abitazione delle guardie di Finanza quando il mare costeggiava ivi vicino. Questa torre di forma quadrata. ci viene presentata allo sguardo di stile piuttosto antico giacché ha la sua sommità sormontata da becchi merli, con piccoli pertugi o finestrelle nelle parti laterali di ciascun quadrato.
Attualmente vi hanno stabile soggiorno le regie guardie forestali. Qualcuno del basso volgo sublimandosi alle ridicole e fantastiche idee del medio-evo, e fondato sui boschi incantati e sulle altre favolose stranezze, le quali il Tasso, con satiriche ed appropriate  rime pone in ridicolo, confutando con soavi note i costumi o le superstizioni, credenze di quel tempo, ha con certezza· creduto ed asserito che in questa. vecchia e rovinosa torre abbiano nido o stanza i maghi e le maliarde tetramente pennelleggiate e dipinte nel bellicoso poema. Se veramente siamo in un era di civiltà o di progresso debbono essere smentite senza esitanza di mezzo a noi queste quanto insipide altrettanto futili o vergognose giacché:

Temer si deve sol di quelle cose ch’hanno parvenza di fare altrui male, dell’altre no che non son timorose.

 

(il viaggio continua fino a Pisa per ritornare al punto di partenza toccando i vari centri della campagna dai nomi ormai quasi sconosciuti.

Alla prossima! )

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