Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Parchi piove sul bagnato
L’ultima –ma non è detto- è il commissariamento deciso dal Presidente della Regione siciliana con 8 mesi d’anticipo rispetto alla scadenza e senza alcuna motivazione e giustificazione, del Presidente del parco dei Nebrodi, Antoci.
Se qualcuno non lo ricordasse si tratta del presidente che ha subito attentati dalla mafia e coordina i parchi siciliani per conto di Federparchi. Che Antoci a chi sul territorio vorrebbe fare i suoi comodi -e non solo in Sicilia- rompa gli zibidei è cosa nota e Musumeci dopo poco il suo insediamento ha voluto ricordarcelo. E ci è riuscito perfettamente. Una ragione in più -e non soltanto nelle terre di mafia- per rimettere mano alla svelta, e non per finta al, tema dei parchi e più in generale dell’ambiente e del governo territorio.
Neppure la campagna elettorale purtroppo finora ci è riuscita. Eppure i contesti regionali e quello nazionale restano contrassegnati da uno stato crescente di confusione. Sul piano nazionale il quadro è talmente incasinato che nessuno dopo le prossime elezioni comunque vadano può illudersi che si possa ripartire da dove erano arrivati ministero dell’ambiente e parlamento. Ma senza aspettare il voto neppure le regioni –comprese quelle che suo hanno saputo fare bene la loro parte- possono far finta di niente con i loro parchi ma anche con gli altri che operano sul loro territorio. Qui si tocca con mano cosa ha significato da parte del ministero e degli stessi parchi avere rinunciato ad una Conferenza Nazionale per fare il punto sulla situazione del contesto nazionale dei nostri parchi e aree protette che viaggiamo- malissimo- ognuno per conto suo.
Vorrà dire pur qualcosa se tra i pochi protagonisti impegnati oggi su questo fronte noi troviamo in particolare l’associazionismo ambientalista e reduci anche autorevoli e prestigiosi di stagioni politiche ormai passate.
Meno male naturalmente c’è anche chi non demorde, ma è chiaro che urgono anche nuovi protagonisti istituzionali, politici e culturali.
Renzo Moschini