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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
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"Il dopovoto"
di Trilussa

11/3/2018 - 10:55


Non vorrei unire un mio commento politico ai tanti, molto più autorevoli, che sono comparsi in questi giorni sui giornali, in televisione e anche su questo modesto giornale, per cui mi limiterò ad alcune considerazioni generali. Certo che la situazione è molto ingarbugliata e magari i risultati della accurata e appassionata disamina della Direzione della Voce durante la consueta "cena di lavoro" potrebbe anche essere utile ai vari partiti per saper cosa è meglio fare per il Paese. Ma una cosa è certa che chiunque voglia provare a formare un Governo dovrà affrontare una ben lunga e complicata trattativa cercando una difficile mediazione fra proposte così diverse, fra partiti così diversi, fra prospettive e ricette tanto diverse e a volte francamente contrastanti.


Perché sono diversi gli elementi che concorrono a rendere difficile la soluzione.

Il primo problema è quello dell’obbiettivo che si vuole raggiungere da parte dei vari partiti. Ovvero operare alla ricerca del bene per il Paese cercando di mediare fra le varie posizioni nella prospettiva della formazione di un Governo in questo particolare momento di crisi, oppure preoccuparsi soprattutto dell’interesse elettorale del proprio partito, rinunciando quindi a qualunque tentativo di intesa programmatica. Una dura scelta di opposizione senza prendere in considerazione, se non una possibile alleanza, almeno un sostegno esterno. Non sarà una decisione facile perché se il bene del Paese dovrebbe essere al primo posto, il famoso richiamo alla responsabilità ribadita anche dal Presidente della Repubblica, non si può negare che questa unione squilibrata potrebbe essere nociva al partito più debole. Un successo dell’operazione infatti sarebbe attribuito al partito o alla coalizione più forte, un insuccesso sicuramente riversato su quello più debole. Ricordiamo che Berlusconi è stato maestro in questo giochetto.


Un secondo problema è la notevole differenza fra le varie ricette sulla soluzione della grave crisi economica, sociale e di fiducia dei cittadini nella classe politica con l’aggravante delle facili soluzioni sbandierate da molti partiti in campagna elettorale. (Risulta che in molte città del Sud molti stanno già facendo le file ai CAF richiedendo i moduli per fare la domanda di reddito di cittadinanza!). Sarebbe necessaria una notevole opera di mediazione ed anche in questo caso, pur con qualche concessione, il partito più debole avrebbe meno carte da giocare. Un appoggio esterno su poche cose condivisibili (speriamo anche in una legge elettorale più semplice ed efficiente) potrebbe essere una soluzione possibile, sia pure per un tempo limitato e fino a nuove elezioni.


Un terzo elemento di difficoltà è il tono della campagna elettorale dove si sono sprecate accuse, offese, colpi bassi, bufale che hanno riguardato tutti gli schieramenti. I toni sono rimasti sempre sopra le righe e gli animi si sono accesi scendendo spesso a livello personale in maniera da rendere poi difficile dimenticare o far finta di niente. Episodi che poi la tv ripropone (è pur sempre spettacolo che fa audience!) rincarando la dose.


Anche se bisogna dire che in passato ci sono stati episodi, anche recenti, di ricomposizioni e strette di mano fra avversari che sembravano incompatibili e strenui avversari in campagna elettorale. Per il bene del Paese, diciamo, o per altri scopi meno nobili come la possibilità di governare e fare gli interessi propri o del proprio elettorato.


Se le campagne elettorali sono sempre state contrassegnate da accuse e minacce questa è stata caratterizzata da una particolare cattiveria che sembra essere lo specchio di quella che sembra pervadere tutta la società e che riscontriamo negli atti criminosi che si sono succeduti in tutto il paese, nei messaggi dementi sui social network, nell’agitazione e gli scontri nelle piazze e nella vita comune. Per quanto riguarda i violenti scontri di piazza mi piace qui ricordare la famosa citazione di Ennio Flaiano

In Italia i fascisti si dividono n due categorie: i fascisti e gli antifascisti!”, un’aforisma che sento di condividere.


Per gli elementi che possiamo considerare favorevoli alla composizione comunque di una maggioranza ne possiamo elencare due. Uno un po’ meno nobile ed è quello del mantenimento del posto in Parlamento faticosamente raggiunto, posto che svanirebbe, o sarebbe messo a rischio, con una nuova tornata elettorale. Anche il termine dei due mandati (M5S) sarebbe ridotto quando il primo terminerebbe solo dopo pochi mesi. Il secondo molto più nobile, e che dovrebbe essere insito eticamente nel mandato elettorale, è l’assunzione di responsabilità e quindi fare tutto il possibile, anche il dover rinunciare a qualcosa, pur di non lasciare il paese senza un governo per lungo tempo.


La mia opinione infine sulle voci che si sono alzate a livello locale per indicare che le locali amministrazioni comunali non sono più in linea con il risultato elettorale sono pretestuose e molto fuori luogo. Alcune, recenti, addirittura ridicole. Negli anni a venire se le nuove forze politiche, ora in grande spolvero, sapranno indicare persone valide e programmi altrettanto validi per amministrare meglio le nostre comunità, entrambi saranno sicuramente presi in considerazione, saranno valutate e comparate con le proposte concorrenti. Poi saranno come sempre i cittadini, al di fuori degli schieramenti politici, a decidere da chi farsi governare.


Anche perché c’è una notevole differenza fra elezioni politiche ed elezioni amministrative: nel primo caso si tende a votare l’idea, nel secondo il programma locale e la persona.


Comunque chiunque si accingerà a governare questo nostro paese si troverà a dover affrontare un compito molto difficile e molto rischioso. Poiché la maggioranza dei voti secondo gli osservatori sono stati di protesta, mancando fondamentalmente le ideologie i cittadini si aspettano immediatamente risultati. In caso contrario non essendo fidelizzati il loro voto si rivolgerà altrove, magari verso qualche nuovo partito che si presenterà con la sua miracolosa ricetta capace di risolvere tutti i loro problemi.


Per finire due numeri tratti dai quotidiani significativi del disagio della sinistra: il 35% degli elettori che nel 1987 votò PCI oggi ha votato M5Stelle; il 56% degli elettori del PD si dichiara favorevole ad un’intesa con Di Maio (il cuore rimane lì ma la pancia guarda altrove). Non solo Renzi ma è tutta la sinistra che deve riflettere se vuole sopravvivere.

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11/3/2018 - 18:18

AUTORE:
giò

…. E ora

L'Italia è in crisi di nervi…
Alle già note criticità che ne minano il futuro, in maniera drammatica, di natura finanziaria ed economica, sociale, politica, di convivenza razziale e intolleranza estremistica, coesione e solidarietà territoriale, riassumibili comunque in uno sbandamento di identità di appartenenza e di fiducia, si aggiunge anche l'attuale impasse politica.

La situazione è grave, ma non seria, come avrebbe detto Flaiano in altra occasione (confesso che comincia a starmi sulle balle ogni beffarda citazione in proposito) , ma appare assai simile al travaglio della penultima repubblica francese, scossa da analogo sconcerto e profondo disagio, negli anni seguenti alla guerra coloniale d'Algeria.

Allora, con qualche difficoltà, ma con successivo relativo successo, Charles De Gaulle, battezzò la nascita della attuale repubblica, semplificò il quadro, garantendo stabilità e capacità di visione, salvò la democrazia francese, rilanciò il paese traghettandolo verso un'alternanza degli equilibri di potere, solida e affidabile….

Regole e norme chiare, comune patrimonio, condiviso e accettato come base di principi e fondamenta della coesistenza civile, base granitica dei motivi e delle affinità e valori, in cui si riconosce una società e si definisce una civiltà e relative coesioni….

Propedeutica e mallevadrice del miracolo, una legge ed un sistema elettorale a doppio turno, paradigmaticamente detta alla francese….

Esattamente quello che serve oggi a noi!

Una legge elettorale proporzionale, in due turni, dove nel primo vengano chiariti i rapporti di forza, salvaguardando la rappresentatività del parlamento, e nel secondo, i cittadini vengano richiamati a pronunciarsi sulle due alternative più credibili, per assegnare un premio di maggioranza, con criteri razionali osservanti e rispettosi del volere popolare, coinvolgendo gli elettori delle altre forze, nell'indicazione della preferenza da accordare…..

Senza meccanismi automatici ed arbitrari, che ne falsino o distorcano gli esiti, e come tali censurati dalla suprema corte…. E dal buon senso!

Un uovo di Colombo, semplice, democratico, diretto, efficace, funzionale a risolvere in una sintesi brillante, legittima e autorevole, l'estrema eterogeneità e frammentazione della rappresentanza politica e sciogliere le difficoltà e le incertezze, in scenari critici di ingovernabilità, come quello appena delineatosi nel voto il 4 marzo…

I pregi sistematici sono numerosi e apprezzabili, vanno dalla semplificazione del quadro delle scelte, alla chiarezza istituzionale, assicurano stabilità e certezze, incoraggiano le aggregazioni salvaguardando la democrazia in un saldo equilibrio tra le esigenze di pluralità e di governabilità.

Coinvolgendo l'intera platea elettorale, legittimano gli esiti, consolidano l'esecutivo e compattano la società, che riesce a modellare un risultato condiviso, aumentandone la coesione e il senso di appartenenza…. Costringono alla considerazione delle ragioni degli altri, con effetti deterrenti e inclusivi..

In tempi di derive epocali e crisi di fiducia con scollamento sociale, oggi in Italia avremmo un vincitore, non necessariamente espresso dall'attuale realtà e rapporti di forza, in una sintesi certamente più meditata, frutto di un responso più equilibrato e ponderato degli interessi di tutto il popolo.

Al punto in cui siamo, non vedo altra soluzione, che nel varo di un governo istituzionale di scopo, per affrontare poche questioni e urgenze, compresa la riforma del voto, quindi si proceda in sicurezza ad una nuova consultazione….

11/3/2018 - 13:10

AUTORE:
Paolo Nicolai

Fatelo il governo ma #senzadime
Noi ora siamo fiera opposizione di una visione politica che manco babbo natale....

11/3/2018 - 12:15

AUTORE:
Elettore del centrosinistra

il 56% degli elettori del PD si dichiara favorevole ad un’intesa con Di Maio (il cuore rimane lì ma la pancia guarda altrove). Non solo Renzi ma è tutta la sinistra che deve riflettere se vuole sopravvivere.
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Perchè l'opposizione ad un governo o come avviene anche nei Comuni è cosa scandalosa? Poi se leggi ora il giornale di Travaglio ed altri prezzolati, troverai scritto che: solo uno di Migliarino e due di Nodica son contrari al governo teleguidato dal comico smesso che per giunta hanno perso le elezioni con la nuova legge, visto i numeri con l'Italicum oggi era una settimana esatta dalla nomina del Primo Ministro
Ma la sig.ra. Merckel...si lei ha chiesto continuità della compagine precedente e credo non abbia mai chiamato rincoglioniti i Tedeschi come ha fatto a spregio il Di.Ba.
Ma...Berlinguer nel/76?
Moro non era Di Maio e con il governo precedente non si sono avuti 1.000 morti a causa delle brigate rosse e la DC aveva il 38% con un PCI al 34% quindi altro tempo come fu il Governo guidato da De Gasperi- Togliatti-Nenni dopo il disastroso ventennio fascista.
Poi..nuove elezioni oltretutto per qualche inoccupato chiamato ai seggi sono di buoni soldini, anche quella la consideriamo pancia? Una ragazzetta due anni fa mi dsse: speriamo che caschi il governo Renzi...perché ce l'hai con lui? No assolutamente ma se mi chiamano a fare la scrutatrice mi compro lo smartphon ultimo.
...e si darebbe lavoro anche a chi stampa quegli unutili manifestoni del vota me e non "quell'artri" appiccicati in qua ed in la nei 522 tabelloni che ho contato nel mio paese.
La Francia ha un governo come lo ha l'America che chi vince governa, la Spagna ha l'astensione, a Cuba ed in Corea del Nord non importa e noi? noi vederemo disse Giannino del Ciati per l'intanto #senzadime.