In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia
Il travaglio di Travaglio.
E' la cosa piu' consolante di questa travagliata fase politica. E' letteralmente infuriato, deluso, smentito, ignorato, tradito.
Di Maio lo ha messo in mutande.
Il castello di mesi, anzi di anni, del Fatto Quotidiano e' andato in caccola. Travaglio/ Robespierre aveva un disegno: realizzare la rivoluzione italiana. Che per lui coincideva con il portare i Cinque Stelle al governo. Ma da egemoni: contro la destra, sulla base di un programma giustizialista e giacobino e con la sinistra sussunta, mangiata, incorporata, ingoiata. Per questo da anni il renzismo e' il suo nemico giurato.
Perche' Renzi era l'unico ostacolo allo scioglimento travagliesco della sinistra, al misFatto del Pd ridotto a costola dei 5 Stelle. Lo sostiene da anni il Travaglio: l'Italia deventare una nuova geografia politica bipolare, con i cinque stelle da un lato e la "vecchia politica" ( il cui simbolo e' Berlusconi) dall'altro. Per dare una coalizione e i voti necessari al suo disegno aveva bisogno del Pd. Ma per fare un boccone del Pd aveva bisogno di spodestare Renzi. Travaglio e' un giacobino schematico ma, per niente, stupido.
E' stato il primo, autentico, aperto sostenitore del governo PdCinque Stelle. Ma non solo oggi. Da oltre un anno. Lo ha scritto, propagandato, suggerito, sostenuto in tempi non sospetti. Propose, unico, che Bersani adottasse questa linea quando si preparava la scissione del Pd. Veltroni e Fassino non hanno inventato nulla: Travaglio li ha preceduti di mesi. Ora pero' e' avvenuta un svolta, una "rivoluzione nella rivoluzione", un accidente nel percorso finemente pensato da Travaglio: Di Maio ha tradito. Si e' alleato col nemico di destra e ha abbandonato il disegno di fagocitare il Pd.
E ora Travaglio e' furioso. Anni per preparare la rivoluzione italiana e il ragazzo di Pomigliano la fa saltare. E va al governo con la destra. E rida' fiato, senso, prospettiva, futuro all'odiato Pd che puo' diventare motore dell'opposizione e dell'alternativa futura.
Un disastro per Travaglio. Che perde la bussola. E perde la guerra.
Il che a noi riformisti di centrosinistra ci consola, ci fa fare un respiro di sollievo e ci rida' un sostanzioso filo di speranza.
Al lavoro e alla lotta si diceva in gioventu'.