Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Il travaglio di Travaglio.
E' la cosa piu' consolante di questa travagliata fase politica. E' letteralmente infuriato, deluso, smentito, ignorato, tradito.
Di Maio lo ha messo in mutande.
Il castello di mesi, anzi di anni, del Fatto Quotidiano e' andato in caccola. Travaglio/ Robespierre aveva un disegno: realizzare la rivoluzione italiana. Che per lui coincideva con il portare i Cinque Stelle al governo. Ma da egemoni: contro la destra, sulla base di un programma giustizialista e giacobino e con la sinistra sussunta, mangiata, incorporata, ingoiata. Per questo da anni il renzismo e' il suo nemico giurato.
Perche' Renzi era l'unico ostacolo allo scioglimento travagliesco della sinistra, al misFatto del Pd ridotto a costola dei 5 Stelle. Lo sostiene da anni il Travaglio: l'Italia deventare una nuova geografia politica bipolare, con i cinque stelle da un lato e la "vecchia politica" ( il cui simbolo e' Berlusconi) dall'altro. Per dare una coalizione e i voti necessari al suo disegno aveva bisogno del Pd. Ma per fare un boccone del Pd aveva bisogno di spodestare Renzi. Travaglio e' un giacobino schematico ma, per niente, stupido.
E' stato il primo, autentico, aperto sostenitore del governo PdCinque Stelle. Ma non solo oggi. Da oltre un anno. Lo ha scritto, propagandato, suggerito, sostenuto in tempi non sospetti. Propose, unico, che Bersani adottasse questa linea quando si preparava la scissione del Pd. Veltroni e Fassino non hanno inventato nulla: Travaglio li ha preceduti di mesi. Ora pero' e' avvenuta un svolta, una "rivoluzione nella rivoluzione", un accidente nel percorso finemente pensato da Travaglio: Di Maio ha tradito. Si e' alleato col nemico di destra e ha abbandonato il disegno di fagocitare il Pd.
E ora Travaglio e' furioso. Anni per preparare la rivoluzione italiana e il ragazzo di Pomigliano la fa saltare. E va al governo con la destra. E rida' fiato, senso, prospettiva, futuro all'odiato Pd che puo' diventare motore dell'opposizione e dell'alternativa futura.
Un disastro per Travaglio. Che perde la bussola. E perde la guerra.
Il che a noi riformisti di centrosinistra ci consola, ci fa fare un respiro di sollievo e ci rida' un sostanzioso filo di speranza.
Al lavoro e alla lotta si diceva in gioventu'.