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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Renzo Moschini
I PARCHI SENZA RAPPRESENTANZA

13/5/2018 - 8:25



I PARCHI SENZA RAPPRESENTANZA
Nel complicato e confuso dibattito sui parchi e le aree protette degli ultimi tempi c’è un aspetto che è rimasto finora in ombra, anzi praticamente assente. E si tratta di una novità preoccupante che non ha precedenti nelle pur travagliate vicende seguite alla approvazione della legge quadro 394 del 1991. Mi riferisco a come i Parchi sono riusciti a far valere la loro rappresentanza associativa nei rapporti con lo Stato, le Regioni, gli Enti locali. Come le Regioni con la loro Conferenza nazionale, le Province con l’UPI, Comuni con l’ANCI, Le Comunità Montane con l’UNCEM anche i Parchi dal 1991 hanno iniziato ad essere rappresentati sul piano nazionale prima dal Coordinamento regionale del Parchi e poi da Federparchi.
A questo ruolo i Parchi hanno via via provveduto al pari delle altre rappresentanze istituzionali con proposte, critiche, collaborazione.
Attività contrassegnata come si può verificare da documenti, convegni, ricerche di Centro Studi e per diversi anni da una importante Rivista nazionale PARCHI.
Attività che non a caso si è incrociata spesso con quella delle altre istituzioni, del Ministero dell’Ambiente e del Parlamento, delle Regioni, Province, Comuni e Comunità Montane. Protagonisti ne sono stati i Presidenti dei parchi, i Direttori e con loro rappresentanze scientifiche e anche dell’ambientalismo.
Con il ministro Prestigiacomo per i Parchi è iniziata una nuova fase in cui si è messo in discussione il loro ruolo e il sostegno pubblico dello Stato e delle istituzioni.
Così è stata messa in discussione con tanto di proposta legislativa la legge 394, il ruolo delle Regioni e soprattutto le già malmesse aree protette marine.
Anche  Federparchi naturalmente così è stata messa di fronte a nuovi rischi e compiti da cui non poteva sfuggire. Ma qui le cose hanno preso una piega che ne ha via via paralizzato il ruolo, confinandolo in quello che potremmo definire più che di cedimento di vero e proprio sostegno e accodamento. I parchi infatti non sono più ormai protagonisti di un ruolo nazionale a tutela del loro ruolo –quello stabilito dalla legge 394- ma di  una politica decisa da uffici estranei di fatto a quel che occorre oggi ai parchi. Per averne conferma d’altronde basta scorrere vicende come quelle delle nomine dei presidenti, dei direttori etc. Personalmente che per tanti anni ho lavorato –termine giusto- nel Coordinamento regionale e poi in Federpachi, diretto la rivista Parchi e vari Centri Studi non ricordo nulla di simile e di tanto mortificante e avvilente.
Ecco perché bisogna affrontare nelle sedi giuste cioè istituzionali e politiche questa vicenda che non può essere lasciata in mani simili.

Fonte: Renzo Moschini
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14/5/2018 - 17:40

AUTORE:
Renzo Moschini

Gli esempi portati da lei sono gli stessi a cui mi sono rifatto anch'io. Il guaio non è la scelta di politici è la scelta di poltici ma anche di altre figure che il ruolo dei parchi lo mortificano o lo immettono su binari rovinosi.
Renzo Moschini

14/5/2018 - 15:44

AUTORE:
Cittadino del

La voce dei Parchi è molto flebile. I parchi sono considerati spese dovute ma inutili perchè non produttive. I Parchi non portano voti e spesso ne portano via quando si prendono decisioni a loro salvaguardia che spesso cozzano con molte mire di diverso genere soprattutto speculative come vie di penetrazione e nuove costruzioni.
Anche la politica ambientale sta soffrendo del clima generale del paese dove invece di una seria programmazione per il futuro si preferisce un'azione a breve raggio, mettendo in primo piano i propri interessi al posto di quelli dell'ambiente.
Ecco la sfornata di non addetti ai lavori. Il parco di San Rossore ha corso, un esempio recente, di vedere il suo presidente nella vesti di un imprenditore edile. Pericolo scampato ma per quanto ancora?

14/5/2018 - 13:08

AUTORE:
Marco Franceschini Roma

Gent.le Moschini,
dopo aver letto il suo articolo

http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=27832&page=0&t_a=i-parchi-senza-rappresentanza

non posso che condividere pienamente quanto affermato. Allo stesso tempo mi sento di aggiungere, viste le nomine delle terne dei Parchi presentate al Ministero (Parco Arcipelato, Sibillini, CIlento ecc), fatico a trovare un naturalista, un forestale, un agronomo, un biologo nelle terne. Compaiono invece avvocati, laureati in scienze politiche, architetti, mi chiedo e Vi chiedo ma i Parchi italiani non meritano un direttore compentente
nella pianificazione faunistico ambientale?
Purtroppo vedo che anche Federparchi non prende la distanze da quanto avvenuto e non mi pare di aver visto le Ass.ni ambientaliste pronunciarsi in merito. Ad esempio la terna del PNAT ha visto a decidere il presidente stesso di federparchi.

MI verrebbe da dire Parchi senza rapprentanza e con vertici puramente politici.


grazie.
Marco Franceschini
Roma