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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Le Parole di Ieri
Da Trinca a Trombare

28/5/2018 - 17:22

TRINCA
Lett: TRINCA.
La trinca è una [forte legatura fatta con passate successive e sovrapposte, usata in ambito marinaro]. E’ presente in lingua italiana anche il significato normalmente usato in dialetto: nuovo di trinca come a dire nuovissimo, [appena legato] (quindi sempre collegato alla legatura).
In dialetto perde questo riferimento sia alla marina sia alla legatura e rimane come indicativo di una cosa nuova di zecca.
Trincare, come verbo, ha il significato di bere assai e con avidità.
 
TRINCHETTA
Lett: nc.
In italiano trincetto è una lama d’acciaio, il trinchetto è l’albero della nave più vicino alla prua.
Trinchetta o gambetta invece in dialetto è lo sgambetto, o gambetto: [mossa dell’allungare un piede tra le gambe di chi cammina per farlo cadere].
Gnorante, m’è fatto trinchetta!” : Cattivo, mi hai fatto lo sgambetto!
Anche in questo caso il dialetto dimostra la sua superiorità espressiva rispetto alla lingua italiana. La lingua parlata infatti, a differenza della scritta, non ha l’obbligo di soggiacere a rigide regole e sintassi  ma può scaturire in maniera spontanea, riuscendo sempre a rendere in modo più efficace il senso della situazione.
 
TROIAIO
Lett: TROIAIO. [Ammasso di cose sudice, di spazzatura].
Ignota è l’origine della parola, alcuni ipotizzano derivata da porcus troianus, che era una specie di porchetta ripiena. In italiano ha in ogni caso il significato di scrofa e di malafemmina.
In dialetto troiaio indicava certamente un ammasso di cose sudice, ma anche un lavoro mal fatto, una cosa non perfetta, qualcosa fatto male, per forma e/o per funzione.
Troiaio  era usato anche per indicare una persona infida, maligna, falsa ed anche una donna infedele ed una puttana.
Troione era una variante che si riferiva alle prostitute quando si voleva usare nei loro confronti un termine dispregiativo.
Esiste infatti una scaletta di termini più o meno offensivi per indicare chi esercita questo mestiere, che sono scelti a seconda del loro intimo significato:
passeggiatrice e lucciola (escort, moderno ndr) sono quasi dei vezzeggiativi e non contengono forti elementi di condanna morale,  prostituta è  il termine che possiamo considerare neutro, puttana ha già un certo significato dispregiativo che si accentua con i termini di bottino, budello, maiala e, appunto, troia e troione.
 
TROMBARE
Lett: TROMBARE.
I significati italiani del verbo sono stati già riportati (vedi sopra la voce Topa).
In dialetto indicava l’atto sessuale compiuto da individui di sesso diverso ed era il termine di gran lunga più utilizzato in Toscana, diventato ormai lemma di utilizzo nazionale.
E’ termine volgare ed è proprio per questo motivo che spesso viene utilizzato in films e spettacoli, anche se non ambientati nella nostra regione.
Un altro termine meno volgare, anch’esso abbastanza adoperato nella nostra regione è pipare [it. fumare la pipa], probabilmente derivato da un altro vocabolo toscano, pipo o pipi, usato per indicare il pene, l’organo genitale maschile.
Sul verbo trombare il Giorgi Graziano riferì un curiosa declinazione francese:
Je trombe, tu trombe, il trombe,
nous trombons,
vous trombez,
ils pipent  (verbo irregolare)

 

FOTO. Centenario delle Figlie della carità 1958

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