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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Di Franco Marchetti
La vera divisione oggi nel paese

3/6/2018 - 18:42


Ora abbiamo un nuovo governo con le sue prerogative ed i suoi programmi, inutile affaticarsi sulle dichiarazioni che ogni giorno appaiono sui giornali degli esponenti di questo governo. Lo sapevamo.
 
Già, perchè la sconfitta di una certa idea di società, dei valori e delle idee è figlia di una politica sbagliata portata avanti da tempo da coloro che ci hanno preceduti ed oggi si è concretizzata.

La sconfitta della sinistra non è figlia del caso.
 
L'Italia oggi è divisa sui diritti e sulle eguaglianze,  nel nostro paese ci sono milioni di cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà, c'è una divisione profonda tra il nord ed il sud,  il sistema sanitario è diviso non solo geograficamente ma anche nelle possibilità di accesso ai servizi. Da qui nascono i 12 milioni di persone che non si curano più.
 
Nel mondo del lavoro, ci sono imprese oneste che hanno investito in innovazione e tecnologia e non si vedono riconosciuto il loro sforzo.

I lavoratori hanno perso le loro certezze in nome di un mercato che invece di divenire libero, come ci raccontavano, è diventato liberticida a danno dei più poveri.
 
E come si può pensare che se il 66% delle risorse va al 20% delle famiglie, non possa esserci ingiustizia, e come è stato ribadito, anche la nuova tassazione non metterà mano a questa ingiustizia.
 
Una diseguaglianza che tocchiamo con mano ogni volta che famiglie, cittadini si rivolgono ai Comuni in cerca di un aiuto, sia che si tratti di contributo affitti o idrico, la richiesta di buoni scuola, o la ricerca di un lavoro, soprattutto per coloro che sono in un età non più giovanissima, ti accorgi della scarsità di risorse a disposizione e della profonda ineguaglianza che c'è.
 
Con un ulteriore preoccupazione perchè nei programmi non sono previsti incrementi di risorse sul sociale per gli enti locali, oggi in prima linea a fronteggiare la situazione.

Vedremo poi gli effetti del reddito di cittadinanza se e come si farà.
 
I rapporti tra Stati si regolamentano facendo un uso sfrenato delle armi, delle quali siamo i maggiori esportatori.

Come si pensa che poi le persone non scappino. Ma non c'è solo una guerra combattuta con le armi da fuoco, c'è anche una guerra combattuta per l'egemonia economica, per accaparrarsi le materie  prime, ed anche questa sta facendo vittime tra la popolazione più povera, e le persone cercano altri luoghi in cui vivere ma trovano muri. Da qui nasce l'emigrazione.
 
Si dice ma perchè non lottano, poi magari noi li aiutiamo, ma che aiuto stiamo dando a coloro che lottano in casa propria e stanno morendo? Penso ai Curdi, a quello che sta avvenendo nel continente sudamericano.
 
Quando a prevalere è una profonda ingiustizia, la reazione delle persone che la subiscono è prendersela con quelli che abbiamo vicino a noi ed hanno una condizione pari o peggiore alla nostra.
 
Chi ha vinto le elezioni oggi lo sapeva benissimo, ed hanno rappresentato gli istinti e le esigenze più immediate dei cittadini, hanno agevolato questa rabbia sociale incanalandola verso il diverso, il migrante, come un tempo le forze conservatrici e populiste la indirizzavano verso i migranti del sud.
 
Quando una persona ha fame ed ha una mela a disposizione, se poi viene un altro e vuole dare un morso a quell'unica mela che gli hanno lasciato, quello diviene il nemico con cui combattere e non ci si pone il problema da dove viene, se anche egli ha fame, sa solo che quella mela è l'unica fonte di sostentamento almeno per arrivare fino a sera, e non è disponibile a dividerla.

L'unica condizione perchè egli possa dividere la sua mela è che qualcuno gli dica che ce ne sono anche altre e possono essere divise meglio tra tutti, ma oggi non c'è rimasto più nessuno a dire che ci sono tante mele da dividere, e allora non divide più con nessuno.
 
Quello che oggi dovremo fare è quello di dare una nuova speranza ed opportunità, ricostruire quella idea di comunità che ha permesso, nel passato al nostro paese di divenire un paese avanzato.
 
Tornare a fare politica, dire quali sono le proposte sulle quali ricostruire una nuova identità a partire dai territori, dalle persone, a dare una nuova opportunità  affinchè tornino ad essere disponibili anche verso gli altri, ma per fare questo debbono essere superate le diseguaglianze economiche e sociali nel nostro paese e questo può farlo solo chi è nato con questa vocazione, la Sinistra, che oggi non c'è. 
 
Franco Marchetti 
Vice Sindaco San Giuliano Terme

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4/6/2018 - 15:59

AUTORE:
Riccardo Maini sempre residente a MdA

Egr. Assessore, leggo sempre con molta attenzione ed interesse i suoi scritti ed in particolare in questo suo articolo mi ha colpito una sua affermazione “ Già, perché la sconfitta di una certa idea di società, dei valori e delle idee è figlia di una politica sbagliata portata avanti da tempo da coloro che ci hanno preceduti ed oggi si è concretizzata. La sconfitta della sinistra non è figlia del caso”.
Sicuramente positivo che un esponente della sinistra della sua levatura abbia pubblicamente il coraggio di ammettere l'incapacità della dirigenza della sinistra di saper governare, ma dare la colpa al passato è troppo comodo.
Senza andare a guardare i risultati a livello nazionale delle ultime elezioni e rimanendo ai dati del nostro amato comune di San Giuliano si può verificare che il PD, Democratici e Riformisti insieme e Sel hanno ottenuto alle ultime elezioni amministrative il 46,17% , risultato già di per se deludente essendo andati per la prima al ballottaggio dal 1947, per piombare vertiginosamente al 30,51% delle ultime politiche insieme a +Europa, Italia Europa Insieme e Civica popolare, con un 26,24% del PD.
San Giuliano nel suo piccolo rispecchia il pensiero nazionale e ha bocciato sia la politica nazionale che locale di un gruppo di politici inadatti a governare.
Attenzione sig. assessore l'anno prossimo ci sono le elezioni amministrative a San Giuliano e, se tanto mi da tanto, potrebbero esserci delle buone, almeno per me, speranze per un cambio di
direzione alla guida del Comune.
Lentamente anche a San Giuliano le cose stanno cambiando e l'attuale amministrazione sembra, e ripeto sembra, che faccia tutto il possibile per contribuire a questo cambiamento.
Con immutata stima e rispetto la saluto cordialmente.

3/6/2018 - 20:54

AUTORE:
Democratico

La retorica di Hugo Chavez e Maduro sono antesignane a quel che leggo qui sotto e...sembrerebbero contraddittori ma, sembra la storiella del bue che da del cornuto all'asino e ci sarà sempre uno più a sinistra della "sua" sinistra; eppoi se si guarda il lato "sinistro" vediamo che il comunismo era già morto con i fatti di Ungheria e Cecoslovacchia; chi voleva riformarlo (Mikail Gorbaciov) fu preso a cannonate a Davos; Vladimir Putin che era il "guardiano" del comunismo essendo a capo del KGB è poi "doventato compagno" di Berlusconi Silvio e specchio di tanti sovranisti.
La parte socialista degli stati più forti; America, Inghilterra, Francia, Spagna& hanno al momento perso ogni elezione.
Come poteva reggere da sola nel mondo un Italia social/socialista?
L'italia che si avviava a diventare liberal-democratica è stata contrastata dalla cosiddetta sinistra-sinistra dei 32 partitini che in tanti per forza di cose non hanno i numeri primi per partecipare alle elezioni politiche neppure con il proporzionale.
Ma Ingroia la volta scorsa accompagnò fuori dal Parlamento quattro partiti per non far vincere il PD di Bersani però bastarono.

L'assurdo di aver bocciato da sinistra-sinistra insieme alle destre le riforme attese da anni da tutta la sinistra unita e...
L'assurdo n°2 era che secondo "lasinistra" interna ed esterna che ha fortissimamente contribuito a mandare a casa il partito che più di tutti poteva contrastare i sovranisti inciucioni e malaccorti nella gestione della cosa pubblica; poi pretendevano che il partito del "povero" Martina accettasse di fare da scendiletto alla cinque stelle del Grillo.
Come poteva il Martina imporre a 48 senatori PD su 52 di votare per Di Maio Luigino?
Non ci sarebbe riuscito neppure Mao Zedong e a tutto c'è un limite!
Pane al pane e vino al vino...e che diamine! il popolo è sovrano si o no? altrimenti è inutile votare.
La maggioranza governerà? speriamo di si.
Le minoranze sapranno divenire maggioranza al prossimo..anzi ai prossimi giri?
Credo di si se con un po di alternanza democratica "vorsuta" o meno poi si impara la lezione del vivere civile e sperare sempre in un mondo migliore.

Fraterni saluti: come si diceva un tempo.

3/6/2018 - 19:35

AUTORE:
Sangiulianese

La sinistra c'era, ma ha guardato alle banche, agli imprenditori, alle multinazionali. Ha estromesso chi diceva che essere di sinistra voleva dire guardare più in basso, che alcuni provvedimenti non andavano incontro ai più umili, che i lavoratori perdevano diritti e prospettive. Che le periferie erano abbandonate quando ci si preoccupava che due gay potessero convivere, quando si millantavano lauree per rimanere in sella, quando si difendeva che non andava difeso. Quando ci si circondava di amici fedeli incapaci di guardare più lontano. Quando la sinistra ha smesso di capire il popolo. Questo è stato il guaio. Già il popolo si era rivolto altrove, ma molto resistevano e speravano. Speravano in un cambio di passo, speravano in più coraggio, in riforme più incisive, capaci di trovare quelle risorse che permettessero di ridurre il divario fra i più ricchi e i più poveri.
Ma non è successo e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.