Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ci ho provato, Dio sa quanto ci ho provato.
Ma nel profondo l‘amaro mi storceva la bocca, l‘impazienza recalcitrava inviperita. No e poi no. Il rosso è lontano dal bianco e il nero, quello di Ersilia, troppo bello per appartenere a degli esseri viventi.
Ed io sono un lupo, con il fiocco ma sempre lupo. Non agnello. Devo farci i conti.
I lupi sono esseri solitari anche se stanno in un branco, soprattutto sono antipatici. Il loro gruppo è ristretto. Possiedono un‘identità e uno sguardo che trafigge. Sanno quale è il loro posto e ci stanno. Attaccano i pollai perché è la loro natura. Le galline sono in genere stupide o ci fanno. Sono anche decisamente gattemorte, dietro ad un gallo vanesio che alza le piume e cerca di beccare senza chiedersi se sia giusto o ne valga la pena, accecato dal suo inconcludente vivere.
E allora là, in mezzo al bosco ad ululare alla luna. Non il sole che abbaglia ma una luna tonda e rossa, incandescente come la mia rabbia. Il suo bello è che lascia definiti i contorni del territorio da marcare mentre ti accarezza il pelo con delicatezza. Ti ricorda ogni giorno che domani ricomincia l‘avventura. Sei un lupo, ti cacceranno e ti temeranno. Certo non ti sgozzeranno con il tuo permesso. Il fiocco mi fa sempre più schifo. Il fatto è che essere pronti alla solitudine e lontani dal consenso è una scelta di sofferenza.
Certo non andrò al raduno dei coyote. Potrebbero infastidirmi così tanto da avere la tentazione di azzannarli. Naturalmente non perderebbero l‘occasione di ribadire quanto siano antipatici e arroganti i lupi. Quanto siano vigliaccamente sconci e imbastarditi loro. Intruppati in leccamenti oscuri e imbarazzanti.
Non c’ è modo che io diventi come loro. Dio sa quanto ci ho provato e desiderato annullare l ‘ abbandono e venire accettato in una qualsiasi banalità. Ma un lupo non può diventare un agnello anche se lo rispetterà.
Sicuramente non un coyote.
So bene quanto sarebbe stato infinitamente meno difficile e doloroso esserlo e quanto sia forte la tentazione.
Morirò da lupo.
È deciso.