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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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"Non solo Ponte"
di Trilussa

8/7/2018 - 9:42


Mi ricordo che un tempo ero orgoglioso di essere italiano. Non solo per i tanti geni a cui il nostro Paese ha dato i natali come Dante, Leonardo., Michelangelo, Fellini, Rubbia ma anche per il nostro carattere aperto, allegro, godereccio, accomodante, accogliente, e il grande pregio di saper comunque tirare avanti nelle tante difficoltà che una classe politica, costantemente poco attenta, ci ha sempre regalato. Riguardo a questo viene in mente una frase di Indro Montanelli che suggeriva, con la sua particolare ironia riguardo alla nostra perenne incapacità amministrativa, “di dichiarare guerra alla Svizzera, perderla, e facci amministrare da loro”.


Ora invece siamo cambiati, in peggio. Non ci vuole molto a capirlo, basta scorrere i vari strumenti social per rendersi conto di quanto. All’estero, in Europa, se ne stanno accorgendo proprio adesso con questo nuovo atteggiamento politico, mentre in giro per il mondo godiamo ancora per un po’di attestati di simpatia, stima e di rispetto. Lo raccontano i tanti giornalisti esteri facendo notare questo atteggiamento benevolo nei nostri confronti, anche in paesi molto lontani da noi come distanza e mentalità, al contrario di altri, soprattutto americani.


Non so quanto durerà ancora questo retaggio che ci portiamo all’estero per storia sport cibo e cultura ma in pochi anni siamo molto cambiati. La solidarietà è diventata rapidamente intolleranza, la tranquillità insicurezza, la calma è diventata livore, il tirare a campare con spirito italico è quasi scomparso e l’insoddisfazione è oramai pratica diffusa. Tutti sembrano cercare un colpevole contro cui scagliarsi per attribuirgli la colpa del loro disagio, tutti hanno soluzioni miracolose che trovano platee plaudenti, tutti tendono a difendere i propri privilegi, piccoli o grandi che siano, senza nemmeno rendersi conto di possederli. Un tempo gli italiani erano famosi per riuscire a “galleggiare sopra la crisi” (una costante nel nostro Paese) e prenderla con filosofia ora invece appaiono tutti arrabbiati, pieni di risentimenti, pronti a scagliarsi con male parole, offese e minacce contro chiunque sia diverso o abbia un’opinione diversa dalla propria.


Un esempio di questa deriva si può trovare nella vicenda del campione nazionale di pallavolo Ivan Zaytsev che ha osato postare sui social la foto della figlia appena vaccinata per testimoniare la sua responsabilità di padre. Lo “zar”, così viene chiamato, è stato subito oggetto di vili contumelie, minacce per lui e auguri di morte per la stessa bambina. In questo caso all’ignoranza e alla scarsa intelligenza per non aver capito i rischi a cui il bambino non vaccinato viene esposto per tutta la sua vita, si associa quel tanto di cattiveria e razzismo (Zaytsev è uno zingaro russo, naturalizzato italiano) che testimonia il livello di barbarie in cui sta arrivando il nostro Paese.


Una politica di tante chiacchiere e pochi fatti (fra questi pochi fatti anche molta corruzione), una scuola che non riesce a formare cittadini consapevoli e preparati e che ha abbandonato da tempo il suo carattere educativo e autoritario (ma la vecchia Educazione Civica?), la trasformazione rapida dei Social che in venticinque anni da strumento che unisce è diventato sfogo dei peggiori istinti e regno incontrastato di orde di imbecilli (parole non mie!), tutto questo ha determinato un forte cambiamento delle caratteristiche tipiche del popolo italiano.


Lo si vede prima di tutto dalla politica nazionale dove una moltitudine di cittadini ha abbandonato la vecchia cara sinistra per schierarsi con l’uomo nuovo, con la nuova politica, una politica luccicante e chiassosa che usa parole nuove, diverse, rassicuranti su un futuro diverso e migliore per tutti. E con la sinistra sembra siano stati abbandonati anche i vecchi principi che ne erano alla base, quelli che rappresentavano i valori fondamentali di una gran parte del popolo italiano come la bontà, la solidarietà l’accoglienza, la comprensione.


E si vede nel piccolo, nei nostri comuni ben amministrati. Si può fare di più, sicuramente, ci sono alcune carenze, certamente, ma ad un occhio esterno appaiono amministrati con sufficiente competenza. I conti sono in ordine, non ci sono scandali o segnali di frodi o corruzione, gli amministratori si danno da fare nei rispettivi campi di competenza. C’è un problema di comunicazione, questo è evidente e credo sia stato un fattore da sempre sottovalutato. Chi non ha la tessera del partito, chi non frequenta l’amministrazione, chi non ha che un interesse superficiale per la politica ha ben pochi mezzi per essere messo al corrente del lavoro e delle difficoltà che può trovare un’Amministrazione di fronte ai tanti problemi che nascono dal e sul territorio. Anche questo giornale, che potrebbe essere un punto di riferimento importante e permanente di informazione (magari con una rubrica addirittura dedicata), è stato solo saltuariamente utilizzato.


Ecco che la sfiducia generale nella politica e nelle amministrazioni ha portato, in occasione della chiusura del ponte di Pontasserchio, alla comparsa nel forum e in altre parti del giornale di commenti che vanno dal ridicolo al fantasioso, di proteste e risentimenti, illazioni e offese, accuse di incapacità o di scarsa intelligenza. E’ mancata, almeno per ora, l’accusa di interesse personale, ma la storia non è ancora finita.
E’ stato addirittura necessario fare riunioni pubbliche nelle piazze per spiegare che gli amministratori non sono tutti cretini e che la maggior parte delle cose che vengono suggerite dai lettori sono state già proposte e vagliate dall’amministrazione. Se non sono state adottate è stato per qualche valido motivo che magari sarebbe stato utile conoscere. Su questo concordo in parte con i lettori che qualche suggerimento poteva essere valutato, qualche riunione pubblica in più nelle varie frazioni poteva essere intrapresa, considerando che la chiusura era stata programmata da tempo.


 Perché conoscere è capire, altrimenti si cade nella illazione dove tutto è sempre molto più semplice.


Sui Consigli di Frazione non so dare giudizi perché non conosco le motivazioni. Ma anche di questo sarei curioso di sapere e servirebbe qualche canale nuovo di comunicazione dove chi fosse interessato potrebbe conoscere i ragionamenti che portano alle varie decisioni.
Sono comunque episodi che segnano i tempi. Cose che un tempo venivano discusse al bar davanti a un caffè, e accettate come inevitabili, ora invece albergano sui social e le parole sono dure, le frasi stentoree, le verità sempre certe. C’è chi ne fa battaglia politica, capisco ma non condivido, ma fa parte del gioco, e c’è anche chi ne fa sfogo delle proprie frustrazioni.


La chiusura del ponte è sicuramente un problema importante che coinvolge molti cittadini e li costringe ad occupare molta parte del loro tempo in coda o in attesa ma non è comunque una tragedia e dura solo per 120 giorni (speriamo anche meno). Questo mi sembrerebbe il modo migliore per affrontare con animo rassegnato i disagi che questa chiusura rende inevitabili.

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9/7/2018 - 9:21

AUTORE:
giuliano

Sono d'accordo in generale su questo articolo, io personalmente non voglio addossare responsabilità ad alcuno anche perché non ho ancora ben chiaro a quale ente spetti la programmazione della manutenzione dei 2 ponti. Se non vado errato non era ben chiaro nemmeno ai comuni e alla provincia essendoci stato all'inizio un rimpallo di competenze. Quello che però mi preme dire è che sarà stato fatto e tentato tutto il possibile per accelerare i tempi e ridurre i disagi ma sinceramente, come italiano, non come vecchianese, ma come italiano, mi girano un po' le scatole quando mi sento dire che il ponte Bailey ha un costo, che i lavori sono stati affidati per asta al ribasso come sempre ecc. Poi apro il giornale e leggo da italiano che spendiamo 8 milioni di euro al giorno per reggere il lume agli americani in Iraq e Afghanistan, che compriamo 130 F35 al costo di 200 milioni cadauno, che il governo Monti, con tutti i suoi difetti, ne a veva tagliati 30 e il governo Renzi li ha ricomprati. Che ormai da circa 4 anni staziona una nave gasiera nei pressi della Meloria, senza aver mai ricevuto un metro cubo di gas, staziona con qualsiasi tempo, con personale a bordo, questo nell'ipotesi che gli USA alla fine gliela facciano ad isolare i gasdotti russi e la nave possa ricevere il gas da scisto americano, peggiore e più caro. Quali costi hanno queste manovre fatte sulla pelle della gente? E io da italiano mi devo sentir dire che il ponte si può fare solo così perché non ci sono i soldi? Sono sicuro che se ci fosse da andare in guerra dietro ai soliti guerrafondai, in un giorno saremmo capaci di approntarne 10 di ponti.Anche la questione della mancata gratuità del pedaggio autostradale da Pisa Nord a Pisa centro non mi torna, possibile che il prefetto o chi per lui, non possa fare un'ordinanza in tal senso? Ma la SAT svolge o non svolge un servizio pubblico? Lo stato ha ceduto le autostrade ai privati dicendo che sarebbe stato meglio, ma a me non sembra, se il privato vuol lucrare anche su queste vicende non va bene. Non ce l'ho con l'amministrazione comunale che sinceramente reputo una buona amministrazione però, da italiano, mi sarei aspettato di più. Quindi se qualcuno, come me, mugugna, lo fa anche a ragion veduta.

8/7/2018 - 13:41

AUTORE:
Oracolo di Ponte a Serchio

......a riveder le stelle (Inferno XXXIV, 139), è l'ultimo verso dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Dopo aver faticosamente attraversato la natural burella che collega l'Inferno alla spiaggia dell'Antipurgatorio, Dante e Virgilio alla fine contemplano lo stellato cielo notturno dell'altro emisfero: è un presagio del nuovo cammino di luce e di speranza dopo le tenebre precedenti, "come pura felicità dello sguardo".

Sarà azzardato? maanche no!

Dubito fortemente che dopo aver letto Trilussa e Pierrot di oggi domenica 8/7/18 su questo giornale e cioè ad una settimana "dall'ingessatura" dei nostri liberi movimenti, qualche arrabbiatino/arrabbiatina, coloro che hanno scritto anche nel retro delle porte dei WC obiettino che si; Paltrinieri poteva farne anche a meno di ingessarmi la gamba, tanto guariva da se e via con altre amenità quale: comprare un ponte per baypasare ir Serchio con una colletta forzosa anche da chi a Ponte a Serchio ci 'apita dù vorte per la fiera di primavera proveniente da Pappiana o da Sant Andrea in Pescaiola in biciretta per non parlare di chi purtroppo è fermo completamente nei movimenti e riveder le stelle è cosa magnifica se la natura delle cose poi glielo permette (parlo con cognizione di causa, quindi...)
Si poteva far meglio?
decidere tutti insieme come quando far piovere?
Ci hanno provato ma è sfociato in barzelletta perchè: il lunedi no, vado a pescare; martedì no, ò da vangare l'orto; Mercoledì vado al mare; Giovedì in montagna; venerdì al mercato a Vecchiano e se fate piovere, nisba banchetti e gente per scambiar dù chiacchiere: allora si fa piove sabato? si....!
Fermi tutti disse la badante del prete, sabato ciò da fà ir buato, se piove poi mitocca 'ndà dalla Olga a "scigà e spende varini...è no hè!

Si ma...io ciòdandandà a lavorà, mia sembole!
.... he si, chi fa tutti i giorni 131 kl anda e rianda per arrivare al posto di lavoro, da un'anno a l'altro ormai c'è abbituato a levassi presto e tornà tardi e
...speriamo non succede gnente di tragio in questi 120 giorni lunghi via....!
Stannallavorà per noi, per la nostra siurezza (anco per la loro, lavorando ammodino) e per guadagnassi rpane.
Buona via.
Piesse: braverrimo a Trilussa.

8/7/2018 - 11:40

AUTORE:
Pierrot

Cari pettegoli chiacchieroni e tuttologi che non riuscite più a sfogare la rabbia nelle botteghe di paese dal momento che frequentate ormai da tempo supermercati e catene di negozi sempre più lontani dal territorio in cui vivete, ma del quale non conoscete nulla perché paesi e frazioni sono diventati pressoché dormitori...ascoltate e informatevi di più e meglio ma soprattutto partecipate di più quando vi arrivano gli avvisi di assemblee e riunioni...perché è lì nei dibattiti pubblici che potete intervenire e far valere la vostra opinione.
Imprecare ingiuriare offendere e calunniare senza contraddittorio è semplice e vile ma quanto di più
inutile!