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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . lo sai che lo diceva anche la mia. Però al .....
Bimbo lasciala sta la geografia, studia l'agiografia. .....
. . . niente, mi sa che bisogna riformare l' ISTAT. .....
. . . ci sono più i premi di una volta.
Quest'anno .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Anonimus
Questo succede quando il caldo arriva alla testa.

22/7/2018 - 23:41

        Questo succede quando il caldo arriva alla testa.

 

C’è questa cosa che sempre bisogna dire la propria. Nell’epoca dei social, lo si fa solo per un pugno di like ad un post.

 Credo che di fronte alle condizioni di salute gravi di una persona (chiunque egli sia), dovremmo mostrarsi umani.

Caro Enrico Rossi, parlare è importante, ma saper tacere lo è molto di più.

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9/8/2018 - 21:42

AUTORE:
giò

Massimo rispetto per l'uomo, e per la situazione, di fronte alla scomparsa di personaggi di valore, o anche anonimi e sconosciuti senza qualità, non si può che riflettere e prendere atto della miserevole e arbitraria condizione dell'umanità...

Il valore e lo spessore dell'uomo prima che del manager, erano evidenti, e i risultati sono li a confermarlo, suffragandone il talento...

probabilmente ha fatto il possibile e quanto di meglio e opportuno per FCA e gli azionisti.....

Quanto alla branca italiana e alla salvaguardia del carattere e dell'impronta e identità nostrana, e della produzione nazionale di autoveicoli, le scelte sono piu tormentate e discutibili....

La fiat formalmente ha acquisito Crisler, ma agli effetti concreti, è stata la seconda a prevalere e inglobare quanto rimane della prima.

il crollo della produzione italiana è innegabile, le delocalizzazioni produttive in Serbia, Polonia, Turchia, il mancato rinnovo della gamma, la scelta di non sviluppare la propulsione elettrica, la cancellazione del marchio Lancia, il disimpegno in America latina,lo spostamento di eccellenze tecniche progettuali e di ricerca e operative e di gestione e decisione all'estero, hanno ridimensionato il ruolo in Italia, per ridurre il rischio paese...

La politica industriale incerta, ondivaga, dapprima concentrata su modelli piccoli e utilitarie, quindi la giravolta verso modelli di alta gamma, la concentrazione di risorse in America, ricordo la rinuncia a sviluppare la Giulia, poi uscita con questo nome fregiandone il modello che avrebbe dovuto chiamarsi Milano, per dirottare i soldi nello sviluppo del nuovo motore della Crisler serie 300, sono indicativi dell'atteggiamento.

Comunque resta il valore dell'uomo, e la considerazione che chi non fa, non falla, e lui ha molto fallato, perché ha fatto moltissimo....

oggi FCA è una realtà mondiale, non piu italiana come in passato!.... ma è al centro della scena!...
purtroppo da questa angusta prospettiva, non lo è piu l'Italia!... cui guarda caso manca un 5 per cento del PIL precrisi, corrispondente alla quota di disimpegno di Fiat.

23/7/2018 - 8:54

AUTORE:
Massimo

...rischiate che la morte non abbia rispetto della vostra vita.

Da grillini e leghisti, me lo aspettavo perchè ormai i loro rispettivi leader hanno sdoganato il peggio del disumano sentire, ma se anche uno come Enrico Rossi non riesce a fare a meno di stare zitto di fronte a un uomo che muore allora, allora abbiamo varcato la soglia del non ritorno.

Vengo dai tempi in cui di fronte alla morte ogni cosa si arrestava e ci si toglieva il capello, tutti indifferentemente, senza alcuna distinzione politica.

23/7/2018 - 0:36

AUTORE:
Sergio G.

....non un santo o un politico, ne tantomento un dipendente dello stato.
Volergli attribuire colpe perchè ha fatto bene il suo lavoro è da dementi in malafede, ha dovuto muoversi in un mercato globale difficilissimo, con colossi del settore che si sono aggregati e rappresentano forze gigantesche contro cui competere, sicuramente ha salvato dei posti di lavoro che sarebbero andati persi, ha dato le risorse ad una azienda che era già morta, le regole fiscali italiane non danno la possibilità di sopravvivere ad aziende sane, non gli consentono di autofinanziarsi per gli investimenti, le sue scelte internazionali hanno garantito queste risorse, se lo stato italiano si è super indebitato non è colpa di Marchionne, se non ci sono politiche industriali sostenibili è perchè la stato non garantisce risorse.
Ai tanti demagoghi suggerisco di fare una raccolta firme per adottare il sistema fiscale tedesco, regole sostenibili e manette agli evasori, poi, però non si potrebbero finanziare tutti i parassiti che si annidano nella burocrazia