Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Può esistere un colpevole in assenza di reato? Può esistere uno scandalo in assenza dell’oggetto dello scandalo? Cos’hanno in comune Banca Etruria, Consip e il cosiddetto “Air Force Renzi”?
Andiamo con ordine. Sul “caso” Etruria e su Baschi è stato detto e scritto di tutto e di più, ma – con pochissime eccezioni – non sono stati a sufficienza chiariti alcuni punti determinanti della vicenda: Maria Elena Boschi ha o non ha favorito il padre nella sua vicepresidenza della Banca? Oggi sappiamo che no, non lo ha favorito; anzi il governo Renzi ha commissariato la Banca della quale il padre dell’allora ministro Boschi era vicepresidente procurandogli, a conti fatti, nocumento.
E, ancora, il padre di Maria Elena Boschi ha per caso intascato danaro sotto qualsiasi forma nel corso del suo mandato, è stato in qualche modo corrotto o ha ricevuto tangenti?
No.
Ha forse commesso violazioni di legge o atti che siano stati in qualche modo censurabili?
No.
E, allora, esattamente di che cosa è stata accusata Maria Elena Boschi per il presunto conflitto d’interesse?
La questione Consip è, qualora possibile, ancora più paradigmatica. Oggi sappiamo che un magistrato, con l’aiuto di alcuni tutori dell’ordine avrebbe montato un castello accusatorio nei confronti della famiglia Renzi, rivelatosi poi del tutto infondato.
Nel frattempo, però, certi giornali che si autodefiniscono “liberi” hanno venduto copie su copie, certi giornalisti hanno pubblicato e venduto libri mentre altre famiglie sono state poste per mesi sotto i riflettori mediatici con gravissime ripercussioni; anche sul piano personale. E, cosa più importante di tutte, l’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è stato affossato nei consensi che hanno poi portato alla débâcle del 4 marzo (è storia recente ed è tutta ricostruibile facilmente).
La questione Air Force «Renzi» è l’ultima chicca di questo sistema di disinformazione che ha fatto presa nell’opinione pubblica.
Matteo Renzi è stato messo sotto accusa (mediatica, ovviamente) per avere stipulato un contratto di noleggio per l’utilizzo di un aereo di Stato, da utilizzare per le missioni ufficiali e istituzionali all’estero sul quale non ha mai messo piede e che, nelle intenzioni dell’ex premier, avrebbe dovuto essere il biglietto da visita per tutti (tutti!) gli uomini delle istituzioni che si fossero recati in missione all’estero. Ciononostante ministri della Repubblica hanno potuto “vendere” la rottamazione dell’aereo di Stato (al netto delle penali che con ogni probabilità si dovranno pagare) come un atto di giustizia nei confronti del popolo sovrano.
Cos’hanno in comune queste vicende è presto detto e, per farlo, ci facciamo aiutare dai versi di Rossini:
“La calunnia è un venticello, un'auretta assai gentile che insensibile, sottile, leggermente, dolcemente incomincia a sussurrar. […] E il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello per gran sorte va a crepar”.
In altre e meno poetiche parole con la forza della calunnia, della mistificazione della realtà, della torsione dei fatti a proprio tornaconto, nemici interni ed esterni (e non so chi abbia prevalso tra i due) hanno fatto in modo di abbattere quello che coi fatti, con gli atti, con i provvedimenti avrebbe potuto essere il “vero” cambiamento per questo gattopardiano Paese, dove tutto sembra cambiare solo per mantenere le posizioni di vantaggio di alcuni su altri.
Fantasie?
No!
tragica realtà!