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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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I democristiani veri e finti che si vorrebbero definire .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Renzo Moschini - O.Giorgetti
Aree interne e coste non solo in Toscana

11/8/2018 - 20:57

Aree interne e coste non solo in Toscana

 
In un recente libro della Collana editoriale sulle aree naturali protette dell’ETS  (Valore ambientale tra risorsa e bellezza paesaggistica) a cura di Oreste Giorgetti, muovendo dall’esigenza di rilanciare in un contesto regionale e nazionale il ruolo del Parco di San Rossore, abbiamo incentrato questa riflessione critica sul rapporto appunto tra aree interne e costa.

L’abbiamo fatto raccogliendo l’appello di Cervellati che ha definito area metropolitana questo ambito, ma non nel senso istituzionale vigente, alle prese peraltro ancora con troppi problemi. Qui area metropolitana sta appunto a significare quella connessione tra due ambiti territoriali che neppure la pianificazione dei parchi e delle aree protette è finora  riuscita a stabilire. E non ci riferiamo ovviamente solo a quelle realtà –troppe- dove il piano è rimasto nei cassetti.

Abbiamo valutato criticamente che anche in realtà come quella del parco di San Rossore, dove il piano – un buon piano- è stato approvato presto e in significativa misura attuato, questa esigenza oggi non è meno incalzante. Anche quello di valido ed efficace che è stato fatto oggi non basta. E non basta anche per implicazioni istituzionali derivanti dal destino delle Comunità montane dalla marginalizzazione  dei piccoli comuni, dal ridimensionamento delle province e delle competenze delle stesse regioni che oggi, non casualmente, sono tornate a chiederne un rafforzamento allo stato a partire proprio dall’ambiente.
Il libro grazie ai contributi di molti autori rodati ed esperti offre uno spaccato aggiornato di questa realtà critica del Parco di San Rossore ( Versilia, Massaciuccoli), ma anche di altre situazioni –pensiamo alle Apuane o all’Arcipelago Toscano- dove territorio e attività produttive a terra come a mare, è ben lontano da essere risolto.
Sono temi che un altro recente libro AREE INTERNE -Per una rinascita dei territori rurali e montani- a cura di Marco Marchetti, Stefano Panunzi, Rossano Pazzagli Prefazione di Enrico Borghi, Ed. Rubbettino, affronta sul piano nazionale. L’Università del Molise con i suoi importanti Centri Studi è divenuta ormai un punto di riferimento nazionale sui problemi a suo tempo definiti felicemente dell’osso e della polpa.

 

Oggi, come sottolinea Pazzagli, ‘l’azzeramento del fondo ordinario alle comunità montane e il trasferimento della competenza delle aree montane alle Regioni hanno di fatto cancellato il sistema della governance della montagna’senza prima attendere una trasformazione compiuta degli enti della montagna e quindi senza creare le premesse per un reale sviluppo’. Il tutto ha creato,come  possiamo facilmente vedere, non pochi problemi alle stesse aree protette e non solo ovviamente in Toscana di cui parlammo proprio in San Rossore, in occasione della presentazione del libro citato all’inizio, con l’assessora regionale all’ambiente Fratoni.

Lì convenimmo, infatti, che come aveva posto con forza Cervellati, avremmo dovuto rimettere mano a questa riflessione coinvolgendo le istituzioni, ma anche le Università. Esigenza che il libro sulle Aree interne conferma, per cui  crediamo che dovremmo cercare anche quei raccordi interregionali e nazionali politico-istituzionali, ma anche culturali e scientifici che negli anni si sono sbiaditi. Basta pensare ai vari Centri studio promossi in varie regioni dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana alla Sicilia, dalla Liguria  alla Lombardia al Trentino, di cui è rimasto poco o nulla se non le tante chiacchere sull’urgenza di rinnovare la legge sui parchi su cui sono state scaricate tutte le colpe di una politica sbagliata o latitante che sarebbe ora di rimettere sui giusti binari.

Fonte: Renzo Moschini - Oreste Giorgetti
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