Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Siamo arrivati alla fine del mese e alla fine di questo magnifico gioco che ha coinvolto “disinteressatamente” un bel numero di lettori.
Dal mondo del sol levante a quello greco ed ora si passa a quello ebraico. Siamo a dieci, come i comandamenti, dove al decimo si dice:
“non desiderare la roba d’altri”,
ma qui siamo a Migliarino, sul Serchio, non sul Giordano, e non c’è Grecia né Egitto né Giappone che comandano, qui, dopo nove imposizioni di comportamento, il decimo sarebbe:
“non rompere le palle agli altri”…
ed io obbedisco!
Però però mi sento tanto “brancaleonico” e, come disse Gassman nel mitico film:
“Oh, gioveni! Quando vi dico sequitemi miei poetacei, dovete sequire et poetare! Poche conte! Se no qui stemo a prenderci per le natiche.”
Nota bene, ma non ce n’è bisogno:
nel film c’erano i pugnaci e non i poetacei e dovevano pugnare e non poetare, ma a me mmì garba così!
Via ora agli ultimi decahaiku o kiudeca, ma non, spero, ahiKiube:
Passo su passo,
orma su orma,
vai lenta al traguardo.
Casa come tuo regno,
regno di vita
bene protetta.
Il tempo passa,
il cammino è lungo,
calma è virtù.
Un grazie a Gil
con i suoi sei haiku,
con tre in ordine di apparizione:
Ramon,
Monker,
Joy,
Kalì,
Bambi,
Braccio di ferro,
Kelly,
Dylan,
Unicum,
Signora X,
Merlino
e…
chi vuol chiudere?
Una bellissima soddisfazione.
Non era una gara ma… se volete la rivincita io sono sempre pronto!
E chi non haikucava?
Non vi ho dimenticati Caesar, Paolitas e Josè, bel lavoro!