Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Così si diceva quando veniva fatta una cosa a rovescio, e si capiva al volo!
Qui però la cosa si fa imprunata se si vuole o si volesse arrivare a quel significato, ma mi spiego meglio in italiano che in chiubese che a volte par cinese!
Vi sarete accorti, almeno i più “fotograficamente esperti” della qualità delle foto che ultimamente non sono professionalmente accettabilissime.
Colpa della macchina che le fa!
Un piccolo, insulso, povero, utile, generoso, e poi anche cinese, rosso telefoninetto che lo costringevo a sopperire la mancanza di una vera macchina fotografica!
Da oggi ce l’ho!
Una nuovissima, bella e cara, nera, moderna, questa volta giapponese, che spero mi segua nelle mie peripezie.
Ritorniamo al titolo.
La macchia è una EOS, nome mitico dell’aurora, e io l’ho messa di fronte al tramonto di suo fratello ELIOS!
Questo è il risultato di un caporallingiù!
Questi invece stan sempre caporallinsù!
Fiore di aglio,
accidenti alla passione per far foto,
sempre attento a non fare nessun sbaglio
o tornare sulla Voce a buzzo vuoto.
Fiore di menta,
bella la spiaggia senza genti armate,
vento o freddo o acqua non spaventa:
peccato che son poche le giornate.
Fiore di ghiande,
a storia si imparava il greco mito,
era bello conoscer le leggende
degli dei che reggevan il mondo con un dito!
Son duri duri,
disaccentati...
eppure SON CANTATI.
Questo ultimo è rivisitato da un epigramma di Vittorio Alfieri (vedi odierno articolo in sezione Eventi)