È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte.
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”.
La povertà è intorno a noi. Possiamo essere "Fratelli tra fratelli
In questi giorni un senzacasa di 50 anni è stato trovato morto a causa del freddo su una panchina di Roma. Al momento sono stati registrati ben 8000 mila senzacasa solo a Roma e nei centri di ospitalità notturna solo 1500 di questi 8000 riescono al momento a trovare un rifugio. A volte si può vivere in paesi nei quali non sono evidenti i senzacasa, ma magari sappiamo che esistono degli anziani soli, con una pensione da fame, che vivono in condizioni precarie, senza riscaldamento nelle proprie casette e costretti ad andare al mercato della frutta e delle verdure raccattando quel che trovano in terra o tra gli scarti nei cartoni o nell'immondizia. Possiamo provare, per un attimo, a non "girarci dall'altra parte" dicendo: "Qualcuno ci penserà!" e prendere coscienza di essere "fratelli tra fratelli".
Le conseguenze dello stato di povertà è a livelli veramente drammatici ed ognuno di noi, per come può e per come sa, può offrire un gesto di attenzione, di pietà, di comprensione, di solidarietà, magari pensando per un solo attimo: “Se ci fossi io in quel grave stato di difficoltà?...”. Un paio di guanti o una sciarpa che non usiamo più o una bevanda calda ed un panino, per persone che non hanno niente possono fare la differenza. E questi sono solo alcuni dei gesti pratici in nostro potere.
Questa mia opera a grafite intitolata “Il Sonno di Alfio, il senzacasa, sulla panchina del Parco” ci può ricordare che specialmente in questo periodo di freddo, per alcuni senzacasa è possibile passare con facilità dal sonno alla morte, su una panchina.
Bruno Pollacci