Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Viareggio, Sandro Bartoli esegue Puccini alla Gamc
Grande attesa per il concerto in programma (5 gennaio) alla Gamc di Viareggio.
Il maestro Sandro Ivo Bartoli racconterà una storia di meraviglie musicali lunga un paio di secoli, tra lavori conosciuti e pagine meno note ma colme di emozioni. Il concerto si terrà alle 17 con un programma improntato sull'integrale di Puccini, presentata fra due mostri sacri della musica pianistica come Bach e Liszt.
Per il suo tour invernale Sandro Bartoli, musicista e compositore toscano protagonista di una brillante carriera internazionale, suona esclusivamente su un magnifico strumento Steingraeber & Sohne, unico esemplare in Italia. Interamente costruito a mano a Bayreuth il prestigioso strumento fu a suo tempo il favorito di Liszt. Il principe dei pianisti ne possedette diversi e a Bayreuth esiste ancora un esemplare storico sul quale il maestro amava intrattenere gli ospiti nel palazzo del ciambellano del Margravio, oggi sede della Steingraeber Haus. Recentemente lo strumento è stato affidato alla fondazione festival pucciniano per le celebrazioni del mese pucciniano 2018.
"Ho eseguito l'opera omnia di Puccini in mezzo mondo - racconta l'artista - con mia grande gioia, e ad oggi continuano a chiedermele con insistenza. Sono sei piccoli brani, che il maestro scrisse in diversi momenti della vita. Un paio di essi confluirono nei grandi lavori teatrali che resero Puccini immortale, come il piccolo valzer che divenne il Valzer di Musetta o un paio di frasi dell'Adagio che Puccini riutilizzò nel preludio sinfonico e nelle Villi". Il concerto proseguirà con dei brani di Liszt. "Del mio amato Liszt - continua Sandro Bartoli - farò ascoltare le Due leggende di San Francesco, esempi del più sublime repertorio lisztiano, e l'oscuro Grosses Konzertsolo". Quest'ultimo brano, come specifica Bartoli, richiede uno sforzo interpretativo fuori dal comune tanto da essere giudicato dal suo dedicatario Adolf Henselt ineseguibile e servì a Liszt come base di partenza per uno dei suoi massimi capolavori, la Sonata in si minore.
"Liszt stesso lo rimaneggiò più volte, ammattì con il titolo, lo trascrisse per pianoforte e orchestra, poi ne fece una versione per due pianoforti. Negli anni è stato eclissato dalla maggior fama della Sonata, ma proprio per questo motivo mi pare irresistibile suonarlo. Ho sempre fatto il tifo per il più debole, e poterlo dimostrare sul campo è uno dei grandi privilegi del mio meraviglioso lavoro", conclude Bartoli.
L'ingresso dello spettacolo è libero fino ad esaurimento posti.