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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Il vecchio ponte riaffiora
di Stefano Benedetti

4/1/2019 - 18:24


Riprendo dalla pagina di "Sei di Pontasserchio se…" un interessante ricordo di Stefano Benedetti sulle storie dei nostri luoghi.
Questo ha animato un nutrito dibattito, da cui ho estratto il commento di Davide Gaspari, altrettanto interessante.
Sandro Petri

Il vecchio ponte riaffiora
Una volta Don Otello Guerrazzi, tanti anni fa, durante un catechismo, tutti seduti sulle panche di chiesa, ci racconto’ quella che ci disse fosse una leggenda, cioè che da sotto la chiesa di Pontasserchio, proprio sotto i nostri piedi, un tempo partiva un tunnel, un cunicolo che passava da sotto il Serchio e andava a finire dentro la torre del Rosaiolo, proprio di la’ dal fiume, sul monte d’Avane.


Chiedo riscontro a qualcuna o qualcun miei coetanei e non solo, magari presenti quel giorno se si ricorda di questo particolare.


Ci disse poi, il nostro pievano, che comunque il ponte di Pontasserchio non era sempre stato la’ dove si trova adesso, ma anticamente si trovava proprio qui dietro la chiesa.


E che se andavamo a vedere l’acqua, riaffiorava ancora una parte della pigna in legno che lo sorreggeva, ed era vero, ricordo di aver visto affiorare degli spunzoni di legno dall’acqua.

 

L’altro giorno e’ successo un fatto, visto il riaffiorare di tutti questi ricordi di tutti noi Pontasserchiesi qui su queste pagine, di tante foto di noi bambini e di tanti racconti paesani, sono andato sul Serchio e per mia sorpresa, con l’acqua bassa, sono ritornate alla luce quelle vecchie vestigia del vecchio ponte!


Quando riaffiorano i ricordi, riaffiora davvero tutto. Se andiamo di questo passo, magari troveremo anche il vecchio camminamento sotto il fiume. Penso basti volerlo trovare. Siamo capaci di tutto.



Commento di Davide Gaspari
Quello che riporta Stefano, del racconto di don Otello potrebbe essere un altro bel tema di ricerca.


Perché se non ho capito male, e devo dire che è un argomento che non ho molto approfondito, anche se mi paicerebbe farlo, tra gli storici che si occupano di storia locale non c'è accordo sulla collocazione e l'entità del castello di Pons ad Serclum, quel castello costruito per sorvegliare il ponte, appunto, e che fu distrutto nel 1315 dai pisani perché non cadesse in mano lucchese. (lo dice il Repetti nel suo atlante Toscano).


Ora, la maggior parte degli storici è convinta che il castello fosse un semplice recinto fortificato eretto sul Poggio Rosaiolo, che è quello della torre d'Avane.


Quindi intorno a quella torre ci sarebbe stata una fortificazione che alcuni chiamano castello d'Avane mentre altri ritengono che in Avane ci fosse un altro castello.


Però non è molto chiaro dove fosse, e per me non è molto sensato che fosse dove si trova la attuale Avane: che ci faceva?


E d'altra parte i documenti del tempo in cui esisteva il castello non potevano fari riferimento a Pontasserchio che le cronache raccontano essere sorto intorno alle rovine del castello (Fanucci e Giannelli) .


L'unico che credo abbia sempre sostenuto dell'esistenza di un castello nei pressi della nostra chiesa è Fabio Redi, di cui non ho però ancora letto il saggio.


Però, qualche tempo fa Sabrina Corti mi ha raccontato della memoria scritta da Matteo Fanucci (archivio parrocchiale) che nel 1713 (ma l'anno potrebbe essere sbagliato) a causa dello straripamento del Serchio, proprio nei pressi della Chiesa e segnatamente nella proprietà Redi-Giannelli, le acque fecero riaffiorare delle fondamenta molto consistenti che potevano essere del vecchio castello.


Quindi, il prof. Fabio Redi potrebbe aver già ricostruito questa vicenda e sarebbe allora necessario domandargli qualcosa o leggerlo.

Peraltro, anche andando a lume di naso, io credo che se i pisani avessero voluto difendere quel ponte avrebbe avuto poco 'senso militare' costruirne solo uno e dall'altra parte del territorio che potevano controllare meglio perché meglio collegato a Pisa (senza Serchio in mezzo per intenderci).


Cerco di spiegarmi meglio.
Nel caso che fosse esistito solo il castello intorno alla torre d'Avane, se i lucchesi avessero voluto prendersi ponte e castello, un ponte indifeso dalla parte di Pontasserchio sarebbe stato facile preda.


Cosicché il castello di Poggio Rosaiolo, o d'Avane, sarebbe stato facilmente assediabile e prendibile senza che i pisani potessero aiutare per nulla gli assediati dall'altra parte del fiume...

E nella prospettiva che esistesse una fortificazione intorno alla chiesa (chiesa che don Otello diceva essere stata originariamente costruita con le pietre del vecchio castello), la storia che Stefano Benedetti riporta del corridoio sotterraneo fa molto senso, perché fa pensare ad un dispositivo difensivo che permetteva di spostare soldati da una parte all'altra dell'avanposto pisano senza esporli alle minacce nemiche.


Naturalmente questi sono ragionamenti a lume di naso e oltre un certo limite non ci si può inoltrare senza prendere sonore cantonate.

Ma avanzare qualche ipotesi serve anche a indirizzare la ricerca.

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