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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Di Umberto Minopoli
Se vince Zingaretti il PD implode

26/2/2019 - 9:14


Se vince Zingaretti il Pd implode.

Circola la spiegazione-trappolone del voto sardo: gira e rigira si vuole arrivare sempre li': allearsi con i 5 Stelle come unica politica consentita al Pd. E' la tesi dei giornaloni: ora che il Movimento scende e fa meno paura, scrive il Corriere della Sera ( Paolo Mieli) il Pd potrebbe avere meno remore ad allearsi in funzione antidestra.

Zingaretti si aggrappa a questa scellerata illusione. E prepara cosi' un epocale disastro.

Mieli e' strabiliante. Inizia dicendo che il Pd deve ringraziare Renzi: se non avesse fermato, dopo il 4 marzo, la deriva dell'accordo con i 5 Stelle il Pd oggi sarebbe morto. Invece non e' morto e sono ormai, invece, all'allarme rosso in ospedale i 5 Stelle. Visto che stanno facendo un congresso, democrazia vorrebbe che i dirigenti Pd, Zingaretti e i suoi sponsor (tutti quelli che sostennero l'insana tesi suicida dell'accordo con Di Maio, Fico e Casaleggio) fossero messi a tacere e nell'impossibilita' di fare nuovi danni. Invece Mieli da' loro l'assist: visto che il M5S e' alla canna del gas e non fa piu' paura "ora, dice Mieli ai dirigenti Pd, potete allearvi". Tesi demenziale e consiglio velenoso.

Solo la stupidita' e la caparbia volonta' di affogare il Pd spiegano la delirante tesi di Mieli. Destinata a fallire ma, anche, ad aprire nuove lacerazioni nel Pd. Dopo il voto abruzzese e sardo il Pd, invece di ascoltare le sirene che lo portano a sbandare, deve prendere atto di alcune ovvie verita': chi e' deluso dei 5 Stelle non "ritorna" a votare Pd ( si astiene o vota a destra). Quella dei dirigenti Pd e' una sciocca illusione che sfiora la balla; la crisi, lo scoramento, la frustrazione per il crollo non aprono nei 5s un ripensamento "democratico" ( come dovrebbe essere) di idee, programmi, valori, cultura. Niente affatto. Forse, nei 5 S, si rafforza il complesso verso Salvini ( ma non e' detto). Ma non la revisione del populismo.

Anzi. Le sconfitte locali rafforzano l'anima eversiva, movimentista, antisistema, sfascista, giustizialista di opposizione dura e pura: i custodi nostalgici del No Tav, No Tap, No Triv, No Ilva, No Opere, No Infrastrutture, No Vax ecc. Mieli e Zingaretti ritengono che il Pd possa allearsi con "questi 5S"? Che cretineria!

E che incubo per il futuro del Paese. Tra il Pd e i 5S il fossato e l'inconciliabilita', oggi totali, sono destinati a crescere. Il voto sardo ( e, prima, abruzzese) dimostrano che il Pd attuale, dopo un anno di sbandamento, assenza di guida e di leadership, confusione politica, ossessiva autocastrazione (autocritica sui suoi governi e antirenzismo patologico) non inverte il risultato del 4 marzo. E proprio nel momento, invece, che la mobilita' elettorale torna al massimo. Come un pugile suonato il Pd attuale di Zingaretti, Martina, Gentiloni, Franceschini non inverte la tendenza al declino e sembra paralizzato da una specie di dogma e litania: il sogno dei 5S.

E la ricorsa del "piccolo centrosistra" ( una roba che sta oggi, in Italia, a molto meno del 20%). Mentre l'instabilita' e lo smottamento elettorale locale mostrano, invece, che ci sarebbero praterie (al centro, tra elettori moderati, delusi di destra, astenuti  ecc.) per un Pd che tornasse ad essere forza riformista e nazionale. Che parla al Paese che teme lo sfascio. E non a populisti sbandati e scappati di casa.

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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

27/2/2019 - 0:02

AUTORE:
Amico di Piero

Dare dello stupido e del cretino a Mieli rende il valore di questo politico e di coloro che lo eleggono a oracolo in questo giornale.