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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Pino Negher & GT
SOVRANISTI PIENI DI GUAI

1/3/2019 - 18:07

SOVRANISTI PIENI DI GUAI
Il Movimento perde voti come una botte sfondata, la Lega non ne guadagna. Fine della corsa?

La corsa dei populisti-sovranisti si va rallentando e complicando... Il Movimento 5 Stelle, dopo il flop in Abruzzo, prende una legnata storica in Sardegna dove si piazza intorno al 10 per cento (venendo dal 42), risultando terzo o quarto partito, persino dietro il vecchio PD (che è il primo). Immediato consulto Grillo-Casaleggio-Di Maio, cioè di tre che di politica nulla capiscono.
La scelta, a quanto sembra di capire, è quella di andare verso una forma-partito più tradizionale, con responsabili locali, orizzontali e verticali per materie. Via tutta la retorica del meet up e del partito leggero. La cosa buffa è che questo dibattito sulla forma-partito è vecchio di almeno vent’anni. Se chiedono in giro trovano intere biblioteche. Insomma, mentre gli altri cercano di liberarsi dei partiti, loro che orgogliosamente avevano cominciato negandolo, adesso li stanno reiventando, ignorando forse che è roba vecchia di almeno un paio di secoli.
Ma il problema ovviamente non è organizzativo, è politico. In parole molto semplici: la gente, gli elettori, non capiscono più che cosa sia diventato il Movimento. Erano giustizialisti efferati, ma per salvare Salvini hanno fatto pasticci e minacciano espulsioni. Erano aperti all’immigrazione, ma stanno con Salvini. Sono contro tutto quello che l’Italia produttiva vuole (TAV e grandi opere). Il paese è in recessione e loro sono contro l’impresa. Il loro stesso ministro dell’economia avverte che qui non viene più nessuno a investire perché la gente ha paura di questi legislatori un po’ folli.
D’altra parte cosa aspettarsi da un Movimento che a ministro del Mezzogiorno (intere biblioteche, grandi specialisti) ha nominato una perito aziendale. E a ministro delle infrastrutture un ex-assicuratore diventato ormai una sorta di barzelletta vivente.
Per il resto, c’è il nulla: reddito di cittadinanza, chiusure domenicali (chissà perché?).
Insomma, più che altro macinatori di aria fritta e di stramberie incomprensibili: in realtà, nemmeno loro sanno che cosa vogliono. Fanno mille tweet al giorno, ma nessuno capisce che cosa vogliano veramente. La loro crisi, per la quale perdono 3 voti su 4 è questa: è una crisi di identità. Perdono perché si sono persi.
In compenso, si dirà, corre la Lega. Già, ma arrivano brutti segnali: in Sardegna, dove Salvini si è impegnato allo spasimo, alla fine sono arrivati al 12 per cento. Sono rimasti, cioè, fermi.
E da qui alle europee mancano ancora quasi 100 giorni. E la partita di Salvini, scambiare la crisi economica e la paura, per quattro immigrati in meno, alla fine potrebbe non risultare vincente.
Il populismo, cioè, sembra aver sparato tutto quello che aveva e non è più così convincente come il 4 marzo. È in affanno.
In più Salvini non vuole governare con Berlusconi, che un po’ lo limiterebbe, ma non è autosufficiente e il suo alleato più comodo, i 5 stelle, è in confusione totale e sta morendo.
La partita sovranista si complica.

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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

1/3/2019 - 18:17

AUTORE:
passante

Ma se alle europee, il Pd conferma la percentuale delle politiche o del voto sardo, ha vinto o ha perso ? Mi pare che si parta da un 40,8 %, di 5 anni fa , vero ?