L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Zingaretti ha vinto. Ma la gente ha partecipato perche' c'era da scegliere tra linee differenti.
Una lezione per i populisti e le loro aberranti idee e metodi di "democrazia diretta". Il Pd ne trae giovamento.
Piu' che dal voto in Abruzzo e in Sardegna. Questo voto rimette in gioco il Pd. Le elezioni anticipate sono ora piu' lontane.
Detto questo restano i termini politici della questione. Zingaretti ha vinto. Chi ha perso sarebbe un ipocrita se dimenticasse le ragioni della sua battaglia. Che restano tutte.
Giachetti e Ascani in campo hanno consentito che Zingaretti rimuovesse i tre pilastri della sua iniziale proposta: il polo con i 5 Stelle, la riedizione del modello di Unione di Prodi che guarda a sinistra ( luogo del nulla); il superamento del Pd per riaccogliere Leu.
Ora che ha vinto che fara' Zingaretti? Ritirera' fuori la linea che ha rimosso in questo mese di primarie? C'e' solo un modo per garantirlo: che la minoranza non salti sul carro, che sia rispettata e che abbia la possibilita' di battersi per cio' in cui crede.
Solo in Russia e Cina (ex comunisti) il voto significa autoannullamento delle minoranze e impero dell'unanimismo.
La democrazia e' altra cosa dal plebiscitarismo. E, invece, la linea cui spingeranno i media e' questa: il Pd e' uscito dal limbo. Zingaretti ha vinto alla grande. E' il nuovo leader. E tutti seguano silenti. Non e' cosi'.
Il Pd non e' uscito dal limbo. I populisti non hanno ancora perso. E la linea di Zingaretti, rimossa in questo mese di Primarie, e' sbagliata e pericolosa. E tale da frustrare le prospettive elettorali del Pd e non arrestare l'attuale condizione di irrilevanza e impercettibilita' dell'opposizione.
Quindi auguri a Zingaretti ma chi non condivide la sua linea non si faccia da parte. E non usi il consenso e la partecipazione della gente come alibi per saltare sul carro.
Essere minoranza rispettosa in un partito non e' un disonore. Ma, anzi, e' un diritto e un dovere.