Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Arrivare sulla spiaggia libera, odorare quel profumo di elicriso, scorgere qualche isola o penisola all’orizzonte, bagnarsi il quel limpido mare, poter usare le attrezzature turistiche che niente hanno da invidiare alla vicina Versilia, tutto serve a par passare in secondo piano la riduzione della spiaggia (questo lo nota solo chi vi è stato negli anni passati).
Si capisce che quel legname, messo quasi recintato a ridosso delle antiche dune, è necessario a far rinsaldare la linea di costa e, anzi, segno di oculatezza economica della gestione casse comunali.
Ecco, questo ammasso di rami tronchi radici ceppe e interi alberi, spinge qualcuno a far passare le ore di mare nella costruzione di capanne capannucce ripari azzardati ricoveri, senza usare niente altro che fantasia e materiale a chilometro -0.
GIACIGLI?
O quando mai?
Ce ne sono a decine il lunedì mattina, lavoro di centinaia di turisti domenicali che vogliono lasciare il loro segno “artistico”, meglio delle scritte cretine su monumenti o lucchetti sui ponti.
Non ci sono per terra, ops! sulla sabbia, cuscini lenzuoli o pigiamini!
Non c’erano nemmeno trent’anni fa nelle baracche di Bocca di Serchio!
Là vi fu affisso un volantino con su scritto: “si ingiunge di riportare il luogo al pristino stato”, ma qui qual è il “pristino stato”?
Là erano cannelle tagliate e ammassate e quindi una logica c’era, ma qui un palo ritto o un palo sdraiato “sempre palo è”!
Un esempio di quei “lavoretti” è quel palo messo a “pannocchia di doccia” visibile nella galleria dell’articolo al quale, forse non molto garbatamente e me ne scuso anzi no, mi riferisco e che anni fa destò interesse e meraviglia: arte fu detto!