Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ieri ho scritto una lettera a Repubblica. Ho parlato di denatalità, cultura, cooperazione, Antigone, globalizzazione, fake news, legalità, coraggio nella sceltadi mettere la fiducia.
Ne è nato un dibattito per tanti aspetti interessante e mi fa piacere che si possa ancora discutere seriamente. In un mondo dominato dal pensiero unico è fondamentale riflettere, studiare, conoscere.Qualcuno ha fatto finta di non capire e ha scritto che io voglio più immigrati o che devo regolare dei conti sul passato. Piccole meschinità. Qualcuno ha provato a mettere in contraddizione le cose che ho scritto ieri con quelle dei miei libri (chi ha letto Avanti o Un’Altra Strada sa che non c’è alcuna contraddizione, ma bisogna far la fatica di leggere per saperlo). E qualcuno addirittura si è semplicemente fermato al titolo.
Va bene lo stesso.
L’importante è capire che davanti all’atteggiamento disumano di chi dice “la pacchia è finita” bisogna rispondere con le idee: avere delle idee significa fare politica, non polemica.
Sono un parlamentare dell’opposizione, eletto dai cittadini del mio collegio: non rinuncerò mai a dire la mia sull’immigrazione, sull’economia, sulla giustizia, sui diritti, sulla cultura.
E non rinuncerò mai a dire ai ragazzi che fermarsi ai titoli e fare polemica sul niente è la prima forma di populismo. Abbiamo bisogno di una grande scommessa educativa e culturale.
Non ci fermeranno le fake news, non ci fermeranno le polemiche strumentali.