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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

CooperativaTdP-Circolo ARCI
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Pas - Marina di Vecchiano
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di GIUSEPPE TURANI
Salvini, la mela marcia

15/7/2019 - 12:27

SALVINI, LA MELA MARCIA


Ha introdotto il razzismo nella società italiana. Amici pessimi, affaristi da quattro soldi. Contro la democrazia liberale.

C’è un’anomalia grave nella politica italiana. E si chiama Matteo Salvini. Fino a quando non sarà eliminato, la politica italiana non sarà normale. Le ragioni per cui questo ex comunista leoncavallino è oggi un’anomalia grave del nostro sistema sono parecchie:
1- Ha introdotto nella società e nella politica italiana una quota di razzismo mai vista prima. Grazie a lui siamo diventati un paese quasi irriconoscibile in Europa e del quale tutte le cancellerie diffidano.
2- È certamente un bugiardo abituale, sistematico, ricorrente. Ha cercato in tutti i modi di dire che lui non sapeva nemmeno chi fosse Savoini. Ma il mondo è pieno di fotografie di lui e Savoini abbracciati proprio sulla piazza Rossa, con il Cremlino sullo sfondo.
3- Non solo. Adesso salta fuori che questo Savoini e un altro, consigliere di Salvini al ministero, avrebbero in comune varie società a Mosca e, forse, in Romania. Esiste, cioè, un giro d’affari (forse modesto, non stiamo parlando di geni, import-export di patate) fra gente della Lega e la Russia. Poteva Salvini non sapere tutto ciò? È ridicolo il solo pensarlo.
4- Alla famosa riunione all’hotel Metropole era stato invitato anche lo stesso Salvini (che non conosceva nessuno secondo lui). Alla fine, non ci sarebbe andato perché ben consigliato da un amico.
5- Non interessa, a questo punto sapere se sono corsi dei soldi oppure no. È ampliamente dimostrato che ci sono i legami fra il maggior partito italiano e Mosca. Sono legami sui quali non c’è mai stato alcun dibattito in parlamento. La politica estera italiana, cioè, viene fatta in via Bellerio, fra Salvini e un paio di brasseur d’affaires da quattro soldi.
6- Poiché l’Eni è perfettamente in grado di trattare e comprare tutto il petrolio e gas russo che vuole, l’allegra comitiva riunita all’Hotel Metropole di Mosca che cosa voleva? Lucrare una tangente è l’unica spiegazione possibile. Salvini, facciamo l’ipotesi, non ne sapeva nulla. Rimane il fatto che frequenta pessima gente, mascalzoni. D’altra parte, le stesse liste della Lega, soprattutto al Sud, ma non solo, sono una specie di catalogo di gente poco raccomandabile.
Savini, cioè, rappresenta oggi una specie di mela marcia nel sistema politico italiano: razzismo e affarismo (dei suoi amici).
In più, in cambio di tutto ciò, il capo della Lega offre il nulla in termini politici. Il problema epocale dell’immigrazione viene risolto sbarrando (in teoria) le frontiere. E che il mondo si impicchi. In politica economica non ha un’idea che sia una. In compenso continua a sfornare decreti sicurezza che tendono a costruire una società autoritaria. Si è inimicato tutta l’Europa (e si capisce perché… gli occhi sono su Mosca). Lancia lo slogan “prima gli italiani”, ma probabilmente dovrebbe cambiarlo in “ultimi gli italiani”.
Rimarrebbe da capire perché tutta questa ammirazione per Mosca. Ma forse non è difficile. La Russia è l’unico paese fra quelli a noi vicini che non ha mai conosciuto in tutta la sua storia la democrazia liberale. E forse è questo che attira Salvini, aspirante dittatore.

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16/7/2019 - 14:49

AUTORE:
No zingarettiano

...non somiglia per niente al critico Pajetta Giancarlo che oltre le parole taglienti di critica...sovente tirava i calamai nel groppone agli astanti della Camera dei Deputati della Repubblca Italiana e li l'immunità salviniana non li copriva.

16/7/2019 - 14:10

AUTORE:
Martino

Come ho commentato l'articolo di Emilio Mola oggi quello di Giuseppe Turani non posso che ringraziare sentitamente la redazione della Voce del Serchio per la propaganda che forse inconsciamente sta facendo a Matteo Salvini e alla Lega.
Se pubblicando questi scritti di mediocri scribacchini qualcuno dei sinistroidi redattori pensa di danneggiare i vice premier Salvini commette un grave errore, anzi tanti nemici tanto onore. Piccoli insignificanti sostenitori zingarettiani andate a mietere il grano che forse aiutate la comunità.
Accetterà la critica la Voce chi lo sa?

15/7/2019 - 17:05

AUTORE:
Francesco T.

Graditissimo dott. Turani, ho appena finito di leggere il suo interessante scritto.
Oddio, interessante è una parola grossa, diciamo, che si lascia leggere, e in alcuni punti condivisibile.
Certo il punto 1, il 5 e il 6 rimangono un po' sullo stomaco.
Dire che il razzismo è arrivato oggi nella società italiana fa un po' ridere. Lassù al nord, dalle sue parti per intendersi, sapete benissimo cos' è il razzismo, chiedetelo ai " terroni " e alle varianti con cui li chiamavate, e li chiamate.
Anche il PCI dei tempi andati aveva legami forti con Mosca, sentito nessuno gridare al tradimento ? Pure il cavalier Berlusconi taceva, già, lui gli prestava anche il " lettone " al caro Vladimir.
E se guarda le liste dei vari partiti troverà in tutte parecchie " mele marce ", giornalisti compresi.
La saluto, augurandole una buona serata, con una domanda.
Ma la " cara vecchia " Europa, in tema di immigrazione, cosa fa per aiutare la " solita stanca inaffidabile " Italia ?