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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DI ACQUE S. P. A.

p. .....
Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com


 continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.

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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Lentamente, gradatamente
mi affiorano i ricordi.
La tua testimonianza,
mamma carissima,
e non la donna
cinica e prepotente
ormai assente
e così .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di GIUSEPPE TURANI | 13/08/2019
O LA VA O LA SPACCA

13/8/2019 - 20:08

                                  O LA VA O LA SPACCA


Salvini si gioca tutto in questa partita, dove comincia come sicuro perdente. L'ego l'ha vinta su di lui.

 Matteo Salvini o è diventato scemo in questi giorni (troppi mojito?) oppure lo è sempre stato (tesi da me preferita). Il primo risultato netto della sua sgangherata marcia su Roma contro il governo di cui fa parte, è che da stasera, al massimo domani mattina, non sarà più ministro dell’Interno. E con lui se ne andranno tutti gli altri ministri leghisti. Daranno tutti le dimissioni.


Qualcuno deve aver spiegato al Bullo Padano che votare contro un governo di cui si fa parte cozza con qualsiasi logica.
Nell’attesa, si fa notare che chiedere la sfiducia a Conte, senza indicare una causa precisa, un motivo, è un po’ come la mussoliniana marcia su Roma. Fatta alla buona, in Parlamento e non con i camion pieni di squadristi picchiatori (che la Lega per fortuna non ha).
Detto questo, continua a ripetere come un invasato: ho piena fiducia in Mattarella.
Mattarella, per la verità, c’entra, ma non tantissimo. Per accertare se Conte, o chi per lui, dispone ancora di una maggioranza, il presidente non telefona al mago Otelma e nemmeno a Salvini: rinvia Conte alle Camere, discorso e votazione. Se passa, tutto ok. Se non passa, si prova con un altro (Cottareli?).

Questo prescrive la Costituzione e a questo Mattarella deve attenersi.
L’ipotesi che Conte, o chi per lui, raccolga in Parlamento voti sufficienti a fare un governo è abbastanza alta. La Lega, quindi, all’opposizione, insieme al furbo Berlusconi e alla starnazzante Meloni. Salvini, quindi, potrebbe passare alla storia come uno che nel momento di massimo successo ha deciso di colpo la sua stessa rovina. Ma il voto è sacro, dice Salvini, e fanno coro sicofanti vari. Vero: ma la Costituzione prevede che si voti ogni cinque anni, non ogni volta che a uno sembra di poter vincere la competizione.
Da notare, forse Salvini non lo ricorda, che alle ultime elezioni politiche il Pd aveva preso persino più voti di lui.
Insomma, il capo della Lega ha giocato una carta terribile, che rischia di consegnarlo all’opposizione per il resto della legislatura. Cosa che, dicono molti, aumenterà a dismisura i suoi voti. Mica detto: quattro anni sono lunghi. E c’è il faro della magistratura. Ci sono Savoini e Siri.


Infine, due parole su quei brillanti (si fa per dire) industriali schierati pubblicamente a favore di Salvini (da Zoppas in giù). Forse, ignorate che nelle cucine della Lega si sta preparando una legge di stabilità che prevede un disavanzo non sotto il 2 per cento, ma sopra il 3,5 per cento. Roba da espulsione immediata dall’Unione europea e da spread a 500-600, che poi è quello che Salvini e i suoi vogliono.
E fuori dall’Europa che cosa fate brillanti industriali? Se l’Avvocato o Pertini fossero qui, quattro randellate in testa non ve le toglierebbe nessuno.
Ma il cielo, come si sa, acceca quelli che vuole perdere. E questi sono da perdere, insieme a Salvini.

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