La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10
Sgombriamo il chiacchiericcio ed entriamo nel merito delle questione.
QUELLO CHE MOLTI IGNORANO E SAREBBE INVECE OPPORTUNO CONOSCERE.
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di Luigi Marattin
QUOTA 100 E DINTORNI. UN PICCOLO FACT CHECKING PER CAPIRE MEGLIO.
1) È vero che abolire Quota 100 significa tornare alla Legge Fornero?
No. Semplicemente perché Salvini - aldilà delle balle - non aveva affatto abolito la legge Fornero. Invero, non l’aveva neanche lontanamente toccata.
2) E allora cos’è ‘Quota 100”?
Semplicemente una finestra di prepensionamento per poche, pochissime persone. Perché non è neppure una quota 100 in realtà, bensì “quota 62+ 38”: nel senso che si consente il prepensionamento solo a chi ha 62 anni di età e 38 di contributi (e non anche a chi ha 60+ 40, ecc).
3) E perché non vi sta bene Quota 100?
Per tre motivi:
a) è iniqua per i sessantenni. Poiché è temporanea (al di là delle balle di Salvini), crea una spaventosa iniquità tra chi matura i requisiti il 31/12/2021 (che può andare in pensione a 62 anni) e chi li matura il giorno dopo (che può andare a 67 anni).
b) è iniqua per i lavoratori.
Perché tratta allo stesso modo chi ha fatto il minatore e chi ha fatto il poeta o il pensatore, dicendo che entrambi hanno ugualmente il diritto al prepensionamento.
c) è iniqua per i giovani e le famiglie, perché spreca decine di miliardi di euro che invece sarebbero più utili per ridurre le tasse sul lavoro o per sostenere le famiglie e le giovani coppie.
4) Ma voi volete abbandonare gli anziani?
No. Chiediamo di destinare le risorse di “Quota 100” a famiglie e riduzione di tasse, ma abbiamo anche un’idea precisa sui prepensionamenti: rendiamo strutturale l’Anticipo Pensionistico Sociale, una misura (al momento temporanea) nata durante il Governo Renzi e che è persino più vantaggiosa di “Quota 100”, ma riservata alle persone in difficoltà e a chi ha svolto lavori gravosi e usuranti