Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Sgombriamo il chiacchiericcio ed entriamo nel merito delle questione.
QUELLO CHE MOLTI IGNORANO E SAREBBE INVECE OPPORTUNO CONOSCERE.
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di Luigi Marattin
QUOTA 100 E DINTORNI. UN PICCOLO FACT CHECKING PER CAPIRE MEGLIO.
1) È vero che abolire Quota 100 significa tornare alla Legge Fornero?
No. Semplicemente perché Salvini - aldilà delle balle - non aveva affatto abolito la legge Fornero. Invero, non l’aveva neanche lontanamente toccata.
2) E allora cos’è ‘Quota 100”?
Semplicemente una finestra di prepensionamento per poche, pochissime persone. Perché non è neppure una quota 100 in realtà, bensì “quota 62+ 38”: nel senso che si consente il prepensionamento solo a chi ha 62 anni di età e 38 di contributi (e non anche a chi ha 60+ 40, ecc).
3) E perché non vi sta bene Quota 100?
Per tre motivi:
a) è iniqua per i sessantenni. Poiché è temporanea (al di là delle balle di Salvini), crea una spaventosa iniquità tra chi matura i requisiti il 31/12/2021 (che può andare in pensione a 62 anni) e chi li matura il giorno dopo (che può andare a 67 anni).
b) è iniqua per i lavoratori.
Perché tratta allo stesso modo chi ha fatto il minatore e chi ha fatto il poeta o il pensatore, dicendo che entrambi hanno ugualmente il diritto al prepensionamento.
c) è iniqua per i giovani e le famiglie, perché spreca decine di miliardi di euro che invece sarebbero più utili per ridurre le tasse sul lavoro o per sostenere le famiglie e le giovani coppie.
4) Ma voi volete abbandonare gli anziani?
No. Chiediamo di destinare le risorse di “Quota 100” a famiglie e riduzione di tasse, ma abbiamo anche un’idea precisa sui prepensionamenti: rendiamo strutturale l’Anticipo Pensionistico Sociale, una misura (al momento temporanea) nata durante il Governo Renzi e che è persino più vantaggiosa di “Quota 100”, ma riservata alle persone in difficoltà e a chi ha svolto lavori gravosi e usuranti