Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Non mi piace usare lo spunto di un amico per pubblicare un mio articolo a coda, ma se avessi usato il commento a “commento” dei due commenti(!), non avrei avuto la possibilità di spiegarmi con alcune foto.
Lasciamo stare il primo di “Libero bagnante” che non ha niente a che fare con quello che diceva l’autore, un miscuglio di senza senso.
A “rivista già” vorrei far notare che il blocco del quale parla è posizionato molto più in alto di quello accennato come “cimelio storico”.
Se guardiamo le foto della sezione di riva, notiamo che la linea della pista ciclabile è più in alto del nostro, che è stondato ai lati, ha due ganci sulla parte verso il fiume e, a riprova dell’uso, ha una altra base rivolta a nord, la vecchia foce del Serchio, con un marcato canale stondato (scivolo per i maiali?).
Nella foto di apertura si notano i due “blocchi”: il primo, con due signori a sedere, è quello di “rivista già”, mentre quello successivo, in acqua, è quello accennato nella flash commentata.
Seguono poi diverse viste della nuova opera per finire con una tirata (poco riuscita) di un giacchiatore e la morte dell’effimero nuovo Serchio con la sua improvvisa breve Bocca.
L’isolotto è scomparso con buona pace dei bagnanti estivi e anche di quelli autunno-invernali che non avrebbero gradito andare alle "Bocche del Serchio".
La Nostra è come la Mamma: ce n’è una sola!