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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Pas - Marina di Vecchiano
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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X non dimenticare £1936, 27=1€
Grazie a Prodi .....
•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Incontrati per caso
di Valdo Mori
Pietro Valpreda

3/11/2019 - 12:11

Un nuovo incontro con la memoria di Valdo:

 


Nelle locandine dell'avanspettacolo degli anni '60 appariva spesso il nome di  Piero Ennes.
Era uno degli ultimi boys dei corpi di ballo composti da belle e formose ragazze dai nomi esotici.
In realtà sotto questo nome si celava un uomo che sarebbe stato al centro di una delle più tristi e controverse pagine della storia italiana: Pietro Valpreda.


Esordì in teatro con la compagnia del Becco Giallo, dopo lavorò con Mimmo Giusti.
Lo si ricorda soprattutto per le sempre più belle e affascinanti soubrette che lo circondavano da Lola Gracy a Adriana Etna (con lui nella foto).
Nell'ambiente era considerato un collega di lavoro preciso, rispettoso e bravo.

Ottimo ballerino che all'occorrenza sapeva ricoprire brevi ruoli di contorno.


Dopo le sue vicende giudiziarie si occupò di vendita rateale di libri con la Einaudi per poi aprire un bistrot in Via Garibaldi a Milano dal nome assolutamente in linea con il personaggio :  "Le barricate"
Era un ritrovo abituale per un aperitivo, un drink e un appuntamento per una cena o uno spettacolo.
Vicino c'erano altri luoghi protagonisti della mitica " Milano da bere".
Il ristorante Al matarel uno dei preferiti da Craxi. nell'unica volta che vi mangiai uno dei risotti più celebrati di Milano mi colpi un quadretto appeso alla parete contenente 1000 lire; era rimasto a perenne memoria di un conto contestato dalla segreteria del futuro Presidente del Consiglio.
Le Trottoir era invece un locale intellettuale di scrittori, pittori e musicisti. Un giovane Pinhetts iniziava a farsi notare in un fumoso e caotico seminterrato.
E famosi ristoranti con la cucina toscana in prima linea.
In cima alla strada Lo Smeraldo, poi divenuto Eataly (che tristezza !), uno dei più grandi teatri italiani ospitava continuamente le migliori compagnie di rivista.
Una sera mentre sorseggiavo un buon bicchiere di vino, parlai a Pietro dei suoi trascorsi di ballerino e lui mi rispose riconoscendo che eravamo in pochi a ricordare questi suoi trascorsi.


Nelle poche visite che feci nel locale mai sentii parlare di Piazza Fontana.
Un curioso aneddoto della sua attività editoriale riuscii a carpirlo. 
Non era facile convincere i clienti ad acquistare, anche se a comode rate mensili, le enciclopedie dell'epoca sempre composte da numerosi volumi e da continui aggiornamenti.

Spesso la trattativa andava avanti per lungo tempo.

Piero non trovava di meglio che chinarsi e frugare nella borsa aperta.

Ma non alla ricerca di altre brochure illustrative.

Si limitava a esclamare " Cara Signora adesso le faccio vedere un libro che è una bomba..."

E un largo sorriso si stampava sul suo volto.

Risata generale.

Era il momento di girare l'impugnatura della penna e porgerla all'acquirente che quasi sempre firmava il copia commissioni già sapientemente preparato e girato sul tavolo.




  
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