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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
Libri ed altro.
Le emozioni letterarie di Lily.

20/11/2019 - 17:41


Andando a fare la spesa ho acceso la radio su una frequenza in cui il conduttore intervistava Cristina Comencini sul suo ultimo film ”Tornare”. Parlava del tempo come entità prettamente umana ma smentita nel suo filo ticchettante da un‘ultima ricerca della Fisica. Il tempo, come lo concepiamo noi, non esiste. È un intreccio, una sovrapposizione di eventi, di emozioni, di vita. Su diversi piani ogni cosa rimane in quanto esistita Presente passato e futuro si intrecciano, si ricompongono, vivono insieme. Parallelamente. Affascinante. Come la mia idea di casa. Ho sempre pensato che le case possiedano un’anima.

La casa di Malaventre avrà sempre il mio primo respiro e l‘ultimo di nonno, tutto il nostro amore ed il senso della mia vita. Vive ancora come era, con dentro una parte di me, la bambina felice che sono stata e che ci sarà sempre su un piano temporale parallelo alla casa e al me di oggi, popolata, appena giri lo sguardo, da chi l‘ha vissuta e non se ne è andato. Perché chi è vissuto lascia un segno nel mondo. La sua felicità e soprattutto la sua infelicità.

Come nella casa al Poggio dove Netta passeggia ancora vezzosamente a piedi nudi sui suoi pavimenti a specchio, accarezzando i cristalli di Burano e dove ogni stanza è quella di qualcuno che l’ha abitata. Hanno un respiro e una vita propria, le case d’anima.

Mia figlia piccola mi guarda sorridente mentre esplora gli intarsi del tavolo antico o gira concentrata le lancette del monumentale orologio in alabastro che si trova sul comò dell’ingresso. Netta apre le ante dell’armadio e sciorina sul letto vestiti da sera e borsette di raso, promettendole il bolerino di cincillà che poi per fortuna ha venduto. Ostacolare i grandi amori non mi appartiene.

Forse perché so come possano colmarti la vita, diventarne un sostegno. O come la casa della Scarafona, guardata di tralice da questo tempo di terra di mezzo, che io immagino la pensi popolata da padre e madre, sorella fragile e indifesa dentro anni 60 paesani, in bilico tra chi apre e chi chiude. Con una rabbiosa manata di patate fritte da dividere o meglio condividere.

Perché io sono più forte di voi, con la mia testa arruffata, il mio calcio pronto, il mio nome da battaglia. Il mio cuore rosso fuoco. In quelle case ci sono infatti anche i momenti bui, le emozioni negative, di sofferenza. Ci sono i pianti e il vento di tempesta. Ma ogni cosa è circolare alla vita. E ritorna Margarida …

Non ti preoccupare e non credere a coloro che ti dicono che me ne sono andata.

Io da qualche parte sarò, non so dove ma ci sarò.

 

 

 

 

   

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