Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Uniti per Calci sugli addobbi natalizi
I cittadini al servizio dell’amministrazione
“Come spendere – male! – 6 mila euro dei contribuenti, lasciare il territorio di Calci disadorno e sperare che siano i cittadini a provvedere di loro iniziativa!” commenta Serena Sbrana, capogruppo di Uniti per Calci, che esprime il suo sconcerto: “Il sindaco però promuove un contest fra i privati: li invita a inviare la foto di addobbi a cui loro hanno provveduto per le proprie abitazioni o luoghi pubblici. E fa sapere che questa è un’iniziativa di pari passo con quella comunale, che prevede festoni in centro e nelle frazioni, per un costo di 6 mila euro.
Noi addobbi dell'amministrazione per questa cifra non li vediamo: in tutto il paese e le frazioni si vedono, forse, quindici festoni. Otto sono stati appesi in via Roma ma tutte le altre zone del centro ne sono prive, poi ne troviamo uno o due in ogni frazione. Tra l'altro, ci hanno fatto notare dei cittadini, in alcune zone, ad esempio Castelmaggiore, sono identici a quelli dello scorso anno. Vien da chiedersi se sono effettivamente nuovi”
La Sbrana fa notare che, ancora una volta, gli amministratori calcesani lasciano alla popolazione l’onere di abbellire centro e frazioni. I cittadini e le associazioni si sono prodigati posizionando festoni fuori dalle attività commerciali, addobbando Piazza Cairoli, mettendo fiori e luci. “Gli amministratori dovrebbero essere al servizio dei cittadini. A Calci funziona al contrario: sono i cittadini, i commercianti e le associazioni, che addobbano il territorio a loro spese, a essere al servizio dell’amministrazione! E, come sempre, l'amministrazione dice che è per promuovere la partecipazione degli abitanti. Certo, se vogliono vivere in un paese dove si respira un minimo di aria natalizia, i calcesani non possono fare altro che organizzarsi e mettere da sé gli addobbi!”