Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Mi spiace essere costretto a una Enews straordinaria.
Molti giornali infatti titolano “Strappo di Italia Viva” sui temi della prescrizione. Poi uno si domanda perché i giornali perdano così tante copie. Non siamo noi che strappiamo: noi siamo coerenti in difesa delle nostre leggi e dello stato di diritto. Noi siamo riformisti, non diventiamo populisti. Abbiamo fatto un Governo per cacciare Salvini, non per diventare grillini.
È giusto essere ancora più chiari.
Noi abbiamo votato per difendere le leggi dei nostri Governi fatte dal ministro Orlando, attuale vicesegretario del PD (non di Italia Viva).
Il PD e Cinque Stelle – insieme – hanno votato per difendere le leggi fatte da Bonafede e votate da Salvini.
Tutto qui. Dire che noi strappiamo significa vedere il mondo alla rovescia. Noi stiamo difendendo lo stato di diritto dall’assalto populista. E mi spiace che i riformisti del PD tacciano davanti a questo stravolgimento delle regole che tutti insieme criticavamo fino a qualche settimana fa.
Gli avvocati in tutta Italia sono mobilitati contro questa riforma. E hanno il sostegno anche di molti magistrati. Chi conosce il diritto sa che il giustizialismo e il populismo giudiziario fanno prendere dei like su Facebook ma fanno perdere credibilità al Paese. E a proposito di garantismo segnalo questa prima pagina de "Il Riformista" di oggi sulle assoluzioni ENI.
Se il PD vuole andare a rimorchio dei Cinque Stelle (peraltro nella fase di maggiore debolezza dei grillini) ha tutto il diritto di farlo. Ma permettete a noi di difendere le battaglie di civiltà giuridica che abbiamo sempre fatto e nelle quali crediamo. E permetteteci di dire, con rispetto e amicizia, che non salveremo il Paese diventando populisti e grillini. Ma ritornando autenticamente e radicalmente riformisti.
Matteo Renzi