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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Pontedera, 10 febbraio
Whatsapp: pericoli e insidie dello strumento di comunicazione

8/2/2020 - 15:22

Whatsapp: pericoli e insidie dello strumento di comunicazione più usato dagli adolescenti

La Fondazione Charlie propone un incontro aperto a Pontedera

Whatsapp è senza ombra di dubbio uno strumento straordinario, che consente una comunicazione immediata ed efficace, l’invio di foto, video, link, messaggi vocali e la creazione di gruppi esclusivi. Tutti lo usiamo quotidianamente e siamo ben consapevoli delle opportunità e dei vantaggi che lo caratterizzano.

Non tutti però sono al corrente che l’utilizzo di Whatsapp, che è proprio uno degli strumenti maggiormente usati dagli adolescenti, è vietato ai minori di 16 anni. Dai dati Telefono Azzurro/Doxa del 2017, appare tuttavia che il 73% dei ragazzi al di sotto di 13 anni usa regolarmente whatsapp per comunicare con gli amici, con i compagni di scuola e con la famiglia.

Tale restrizione è motivata dai creatori della app come forma di protezione della privacy dei bambini, è stato tuttavia appurato che esistono molte situazioni relative all’utilizzo di whatsapp che possono generare ansia e sofferenze emotive non facilmente gestibili per un adolescente.

Lunedì 10 Febbraio alle ore 21 presso la Biblioteca Comunale G.Gronchi di Pontedera, nell’ambito del ciclo di appuntamenti promosso dalla Fondazione Charlie Onlus sul tema Adolescenza e Tecnologie  Digitali, avrà luogo un’interessante conferenza/dibattito, con ingresso libero e gratuito, per riflettere su come Whatsapp possa rappresentare un pericolo per gli adolescenti.

Insieme alla dott. Antonietta Sajeva, psicologa, che da anni si occupa di formazione per genitori e insegnanti ed è referente di uno sportello di ascolto psicopedagogico rivolto ad alunni, genitori e insegnanti,  cercheremo di esplorare, attraverso la sua esperienza diretta con gli adolescenti, quelle situazioni che possono rappresentare un problema per i ragazzi, che possono essere fonte di difficoltà o di malessere.

Spesso i genitori non sono al corrente di ciò che accade nella vita online dei propri figli, non sanno come proteggerli in caso di abusi subiti, né sono in grado di valutare obiettivamente se i propri figli si comportano correttamente.

In questo incontro tenteremo di individuare alcune dinamiche che possono portare a compiere atti di cyber bullismo, cercando di mettere a fuoco gli aspetti più critici e le situazioni in cui gli adulti possono e devono intervenire, per proteggere i propri figli, per educarli a utilizzare gli strumenti di comunicazione in modo consapevole e responsabile.

E’ importante per tutti, soprattutto per genitori ed insegnanti, soffermarsi a riflettere su questi temi, al fine di sviluppare maggiore sensibilità e consapevolezza, per individuare e trasmettere un’etica di comportamento applicabile nell’ambito dei social network, che non può assolutamente prescindere da un’educazione all’attenzione e al rispetto per gli altri.


 

    
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