Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
DISGUSTOSA, CHE ALTRO DIRE?
Un amico medico mi raccontava che, come componente di una commissione di concorso per l’assunzione di portantini, come si chiamavano tanti anni fa gli attuali ausiliari, chiese a un concorrente a chi spettasse di distribuire il vitto ai malati.
Quello ci pensa un po', poi in modo perentorio risponde “a me no!”. Risposta tecnicamente veritiera, anche se scorretta non avendo indicato a chi spettasse. All’epoca dei “cameroni” con decine di letti, quella distribuzione veniva fatta direttamente dalle, così dette, capo sala, generalmente suore che passavano col calderone sul carrello.
Ma la risposta dell’aspirante portantino era sintomatica di una concezione avara del lavoro, quella secondo la quale le cose si dividono tra quelle che mi spettano e tutto il resto non m’importa, cascasse il mondo.
Questo modo meschino di ragionare, che significa di vedere la propria collocazione nel mondo, appartiene la presidentessa della BCE, a dimostrazione che i titoli di studio, i curricula sfolgoranti e lo stato sociale alto, non ti rendono differente e migliore di uno meno fortunato e con la terza media di cinquanta anni fa.
Da oggi guarderemo madame La Garde con un certo disgusto, come a una che non sa stare al mondo e pensando che quel posto potrebbe di certo essere occupato da una persona migliore di lei.