Una serata di storie, sapori e voci.
Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.
Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

Coronavirus, Consorzio Vino Chianti: “Cura Italia deludente.
Mercati mondiali bloccati, ma non possiamo abbandonare i campi”Il presidente Busi: Servono misure più forti a sostegno delle aziende agricole”.
Firenze, 20 marzo 2020 - E' il messaggio che arriva dal Consorzio Vino Chianti dopo la lettura del decreto “Cura Italia” che “non soddisfa le nostre aspettative in termini di stanziamento dei fondi assegnati per gli interventi a favore delle imprese, in termini di provvedimenti in campo tributario-fiscale, in materia previdenziale e di lavoro e previdenza sociale né tantomeno nel campo del credito”, dice il direttore del Consorzio Marco Bani.
“Il rinvio delle attuali scadenze al mese di maggio 2020 o sue eventuali brevi rateizzazioni, quando saremo ancora, a detta degli esperti, nella fase calante della pandemia vedrà le aziende alle prese con i problemi di liquidità per il perdurare della crisi del mercato e dei consumi e quindi nell'impossibilità di far fronte alle scadenze”, aggiunge il direttore.
Le imprese agricole, e il mondo del vino in particolare, hanno esigenze specifiche: “I mercati sono bloccati – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – quindi le vendite sono ferme, ma noi non possiamo bloccare la produzione perché fermare le nostre aziende significherebbe abbandonare i campi. Il mercato interno è fermo da settimane, adesso si stanno chiudendo anche gli sbocchi commerciali in Europa, Stati Uniti e Sud America.
La Cina, in lenta ripresa, è un mercato nuovo che non potrà in nessun modo compensare il fermo dei nostri riferimenti storici. Va bene tutelare i dipendenti per le imprese costrette a fermarsi, ma nel nostro caso gli operai sono tutti al lavoro perché le nostre attività seguono il ciclo vegetativo delle piante, che si sussegue a prescindere da calamità e pandemie: almeno nella fase attuale ci servirà a ben poco la cassa integrazione, a noi servono interventi a sostegno delle aziende che devono continuare a produrre ma non possono e non potranno vendere”.
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Consorzio Vino Chianti