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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

Prefettura di Pisa – Ufficio Territoriale del Governo
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Comune di Vecchiano-DALLE 11:00 ALLE 13:30 (SINO AL TRANSITO FINE GARA)
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Comune di San Giuliano Terme
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L’ultimo atto di Elly Schlein di firmare il referendum .....
Ho 62 anni e più di un terzo della vita passato nell'infido .....
“Berlinguer, la ‘questione morale’ e l’inizio .....
. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Marcella B Serpi
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PD struttura territoriale di Pisa
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di Giulio Baffetti x il Riformista
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di Umberto Mosso
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Servizio
di Carlo Melzi d’Eril – Giulio Enea Vigevani
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A cura di Erminio Fonzo
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da Museo del Bosco
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
di Giulia Baglini
Remaschi: "Salvaguardare la montagna e la filiera agricola.

7/4/2020 - 16:53

Remaschi: "Salvaguardare la montagna e la filiera agricola. Risorse regionali, nazionali ed europee per far ripartire l'economia rurale"

Focus sulla montagna pistoiese e sul florovivaismo. Parla l'assessore regionale Marco Remaschi

 
 Dalle analisi sui dati epidemiologici del Coronavirus in Italia è emersa in questi ultimi giorni la narrazione di una cosiddetta fase due, di una lenta ripartenza che dovrebbe coinvolgere gli attori economici del nostro Paese. Nella provincia di Pistoia esiste una vasta area montana che negli anni ha dimostrato attaccamento alle proprie radici e capacità di innovazione. Siamo sicuri che la nostra montagna pistoiese riuscirà ad affrontare e superare questa crisi. Per capire meglio di quali strumenti istituzionali può usufruire questo territorio, abbiamo raccolto la testimonianza di Marco Remaschi, Assessore Regionale con delega all’Agricoltura e alle Politiche per la Montagna   
Il 27 febbraio scorso è stato presentato a Campo Tizzoro il Marchio d’Area della Montagna Pistoiese. In attesa di una lenta ripartenza e della cosiddetta fase due, come pensa che possa essere sfruttato al meglio questo strumento? 


Il Marchio d’Area della Montagna Pistoiese riguarda lo sviluppo e la valorizzazione complessivi di una zona omogenea sotto vari aspetti: permette di fare sistema, di mettere in rete non solo le parti istituzionali ma anche i vari operatori del territorio, dagli agricoltori, ai commercianti, dagli artigiani ai titolari di strutture ricettive. 
Oggi più di ieri si capisce che fare rete e stare insieme produce degli effetti positivi.  Emerge la cosiddetta innovazione di processo: fare attività stando insieme produce una riduzione dei costi di carattere generale e genera anche una migliore visibilità sul mercato. E’ fondamentale, quindi, valorizzare complessivamente un'area per tutte le sue bellezze, da quelle paesaggistiche  a quelle ambientali, architettoniche e rurali.
 
L’Ecomuseo della Montagna Pistoiese ha fatto da capofila al progetto del Marchio d’Area. Tutti speriamo che riprenda al più presto la sua eccellente attività di promozione turistica della montagna
Credo che nessuno di noi abbia mai vissuto un’emergenza del genere. Dobbiamo intanto superare questa prima fase dal punto di vista sanitario e poi vedere come ripartire.

A mio modo di vedere le aree rurali saranno un forte elemento di attrazione nella fase post-emergenziale, in quanto le persone tenderanno a non aggregarsi nelle città d'arte secondo i canoni del turismo di massa. Di conseguenza, lo sviluppo delle aree rurali rappresenterà una grande opportunità di ripartenza per il settore turistico.
 
Un focus sulle aziende agricole della montagna. Quali strumenti di sostegno proporrà la Regione per alimentare la ripresa?Già in passato abbiamo messo in campo diverse risorse finanziarie, come quelle del Programma di sviluppo rurale del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale 2014-2020, ma anche risorse di carattere regionale. Oltre a questo c’è bisogno di investimenti,  di capitali freschi e di idee innovative. Devo dire che su tale aspetto stiamo trovando soddisfazione: ci sono tanti giovani che hanno deciso di ritornare sui territori rurali, investendo risorse e creando delle opportunità con attività di tipo agro-silvo-pastorale e anche con attività innovative che vedono il bosco come una risorsa. Si pensi alla terapia forestale, attivata nella zona di Pian dei Termini.

Sulla zootecnia nelle zone montane dell’Appennino Pistoiese ci sono investimenti molto interessanti, con aziende di allevamenti che stanno dando buona soddisfazione.

Possiamo citare la famiglia Savigni a Sambuca Pistoiese, esempio di eccellenza e innovazione, oppure la Dynamo Camp, capofila del Piano integrato di filiera.
 
Prima della pandemia da Covid-19 si parlava molto di investire sull’economia Green. La montagna con il progetto Mo.to.re ha avuto un ruolo da protagonista sul tema delle energie rinnovabili e delle innovazioni tecnologiche, sulle quali l’economia globale post Covid-19 dovrà puntare ancora di più. Che ruolo potrà avere la montagna pistoiese tra gli attori di questo nuovo scenario?


Io sono sono convinto che niente sarà come prima, che questa esperienza a livello mondiale cambierà i nostri comportamenti. Noi come Regione Toscana dobbiamo essere all'altezza, dobbiamo saper cogliere questa opportunità. E’ chiaro che non sarà un momento facile, anzi sarà un momento molto duro e drammatico. Io spero che l’Europa faccia l’Europa,  non possiamo contare solo sulle risorse regionali o nazionali. Speriamo che si riesca a ridisegnare un percorso nel quale imparare da questa esperienza e rilanciare la nostra azione. Sono convinto che sarà così.
 
Recentemente il Comune di Pistoia, che detiene il 5,3% delle quote della Centrale del Latte d’Italia (Cli),  ha manifestato la volontà di vendere tali quote. Il pacchetto azionario di maggioranza relativa di Cli è stato acquisito dal gruppo reggiano Newlat, il quale ha presentato un’Offerta pubblica di acquisto e scambio sul resto del capitale. Quali sono le prospettive future?


Nell’incontro che abbiamo avuto con la filiera del latte e con le parti istituzionali, il Comune di Pistoia ha manifestato la volontà di uscire con la vendita delle sue quote. Noi speriamo che ancora una volta il pubblico riesca a stare dentro la compagine sociale e anche a disegnare quelle che sono le strategie per il nostro territorio: salvaguardare e valorizzare la filiera zootecnica da latte nella nostra Regione significa preservare la nostra montagna e le zone di alta collina.

Ritengo che le attività agricole e la zootecnia siano fondamentali per la tenuta complessiva del territorio. Io incontrerò i vertici del gruppo nel corso dei prossimi giorni, ma ci sono già elementi che fanno ben sperare: l'amministratore di Newlat ha fatto sapere  che il fiore all’occhiello di questa nuova operazione è sicuramente la filiera del latte biologico della Regione Toscana, in particolare del Mugello.
 
Quali saranno le prossime azioni in sostegno al settore florovivaistico?
Il florovivaismo rappresenta per la Regione Toscana oltre il 30% del PIL dell'agroalimentare, è un settore fondamentale sia per il numero di imprese che per il numero di occupati.

Siamo molto preoccupati, le aziende florovivaistiche sono tra le più colpite da questa crisi. Abbiamo chiesto sia al ministro Bellanova che al Presidente del Consiglio Conte, con una lettera che ho inviato personalmente, una grande attenzione per questo settore: risarcimenti per i mancati ricavi, per il materiale che i vivaisti sono stati costretti a distruggere, interventi sulla liquidità delle aziende ed infine anche azioni di promozione, che secondo noi  sono fondamentali per dare nuova linfa e nuova vitalità al settore del verde. Io credo che nel nuovo Decreto Legge governativo la floricoltura troverà sicuramente spazio. Dobbiamo valutare se tutte le azioni messe in campo saranno sufficienti.

Su questo abbiamo già interagito con l‘Europa, per farci rappresentare al meglio da chi porta la voce di questo territorio nel resto del continente, dove il florovaivaismo è un’attività rilevante, anche per altri stati membri. Ci devono essere attenzione e risorse importanti, perché senza risorse l’economia non riparte.


Fonte: Giulia Baglini - Giornale online Pistoia Sette
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