In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
Vi è stata una occasione in cui la coalizione di governo espresse una certa sagacia nel gestire la propria iniziativa politica.
E fu a Gennaio, in concomitanza alle elezioni in Emilia Romagna.In quel frangente si discuteva nella Giunta delle autorizzazione a procedere del Senato la messa in stato d'accusa per Salvini.
Fu deciso all'unanimità da parte di Pd, M5S, Iv e LeU di astenersi dalla partecipazione alla seduta della giunta e di rinviarla a dopo le elezioni emiliano romagnole.
La motivazione formale fu che occorreva più tempo per esaminare con attenzione l'istruttoria ma la motivazione sostanziale era ben altra. Quella per cui la messa in stato d'accusa di Salvini in una campagna elettorale era un errore. Perché avrebbe rilanciato il vittimismo salviniano e che quel provvedimento avrebbe fatto da megafono per richiamare la questione dei migranti che invece si voleva silenziare da parte delle forze di governo e dal candidato presidente Bonaccini.Era quella una valutazione molto giusta se si pensa al fatto che da quando si è data in Giunta l'autorizzazione a procedere contro Salvini, nelle settimane passate, quest'ultimo è cominciato a risalire nei sondaggi a discapito del Pd e più in generale di tutta la sinistra.
Perché questa decisione ha aperto un solco nella sinistra con l'accusa infamante di alcuni settori relativa ad uno scambio tra Italia viva e Lega di cui la elezione di Patrizia Baffi in Lombardia era la prova più evidente.Come se l'opinione pubblica non sapesse che tutto quello che aveva fatto Salvini sui migranti era stato possibile grazie alla copertura di Conte e dei sodali grillini. Ma il Pd ha preferito aprire il conflitto con Italia viva e non certo con Conte. Come pure per la vicenda Bonafede dove l'appiattimento su Conte é stato totale facendo balenare la crisi di governo nel caso di un voto negativo di Italia Viva.
Insomma il Pd ha dato la patente non solo di impunità a Conte e sodali ma anche di non criticabilità. per via della suicida alleanza strategica coi cinque stelle.Ed oggi si ritrova con Salvini che recupera nei sondaggi e Conte che minaccia di fare il proprio partito perdendo centralità e ruolo politico..Si dice che occorrerebbe imparare dai propri errori ed io aggiungo dai propri successi.
In Emilia si è vinto alla grande a Gennaio quando si usò il senno, ma, purtroppo questo è finito sulla luna come quello di Orlando.
Insipienza politica e masochismo questa la cifra attuale del Pd zingarettiano, cosa della quale se ne stanno accorgendo tutti. Da Stefano Folli su Repubblica, al Riformista, al Dubbio e a Linkiesta. Non sarebbe il caso di riavvolgere il nastro, ora, e di capire che le divisioni tra Pd ed Italia viva hanno portato acqua al mulino di Conte?
Vedremo come finirà la direzione del Pd di oggi e se qualcuno sarà capace di battere un colpo dopo i fallimenti seriali della gestione zingarettiana.