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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
IL VINO AL METANOLO

21/7/2020 - 17:39

Il nuovo racconto di Valdo:


 
La piazza principale di Manduria ha forma ellittica; si entra da un arco e di fronte si trova un Castello con un caratteristico ristorante dove si gustano saporiti piatti locali. Sulla destra dopo un piccolo spazio con il monumento ai Caduti si accede ad un piccolo slargo.
Lì, aveva il negozio il mio Cliente.

Era un concessionario di bici e di moto giovane e ben preparato che negli anni seguenti ampliò l’attività producendo innovativi accessori per moto d’epoca.
Spesso, nei nostri giri i lavoro, prima di poter parlare con i Titolari per mostrare i nuovi articoli, le novità promozionali o concordare le sponsorizzazioni di Piloti e Team, dovevamo attendere fuori dal negozio.
Io, curioso come sempre, notai proprio di fronte una cantina con una telecamera in alto a sinistra puntata sulla porta di ingesso. Erano gli anni ’80 e questi sistemi di sicurezza non erano ancora molto diffusi, specie nei piccoli paesi.
Ebbene, ricordate lo scandalo del vino al metanolo ? Quella da me vista era la cantina Fusco coinvolta nelle indagini.
Ricordo che tornando a Manduria dopo alcuni anni chiesi al mio Cliente che fine aveva fatto il Signor Fusco.

Mi rispose “Adesso andiamo a prendere il caffè in piazza e te lo indico seduto al bar” 

E infatti dopo poco vidi per la prima volta la persona rese celebre, purtroppo, da giornali e TV serenamente giocare a carte con gli amici.
Sul vino al metanolo mi sovvengono altri ricordi ma tre in particolare ho fissato bene nella memoria.

Due si riferiscono a trattorie di Roma.

La prima era “da Giovanni” posta dietro l’Ambra Jovinelli, ritrovo di artisti anche famosi con il titolare ormai in pensione ma sempre presente a intrattenere i clienti abituali.

Eravamo entrati in sintonia parlando del mondo del teatro e della rivista. Una sera, ricordo, riconobbi Galliano Sbarra un omone livornese che in quel tempo faceva la “spalla” a Beruschi a Drive In.

Parlammo delle sue origini livornesi e delle sue recite iniziali con la Compagnia di Beppe Orlandi.
A Giovanni una sera chiesi del vino (in quei tempi era una domanda d’obbligo ovunque si andasse a mangiare) e lui prontamente mi disse “vieni con me”.

Si scese da dietro il bar in un sottoscala dove erano depositati alcuni cartoni di vino.

Erano quelli di alcune Aziende sottoposti a sequestro cautelativo in attesa di ulteriori accertamenti.

Mi disse che erano li da mesi e che nessuno più si era fatto sentire.

Mi venne un atroce dubbio vedendo alcune scatole aperte. 

Che a un bicchiere alla volta il vino fosse stato servito ?
Sempre a Roma il giorno andavamo a pranzo nel ristorante posto accanto alla villa di Sordi: e notai che il vino, che era sempre stato servito in bottiglie che venivano stappate in presenza, adesso veniva offerto solo nelle caraffe come “vino della casa” .

Strane coincidenze.
Infine a Taranto dall’Assassino.

Il titolare un vero Anfitrione che intratteneva i clienti parlando di teatro e di sport.

Come spesso mi succedeva quando mi presentavo come Pisano il riferimento era Anconetani (con buona pace della Torre Pendente e di Galilei !) .

“Il vino ? “ mi disse “Ma scherzi ? E’ genuino e questo (prendendo una bottiglia dallo scaffale) era quello preferito da Ciappi ! Che portiere ci avete dato !”

La forza dei ricordi calcistici anche dopo  anni !

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