Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
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Condanna Francesca Brogi sindaca di Ponsacco
Per prima cosa ci sentiamo di inviare un abbraccio forte e non formale alla sindaca di Ponsacco Francesca Brogi.
La comunità del Pd le si stringe attorno e non per la cifra, peraltro sospesa, di 1000 euro, che le si chiede di pagare a risarcimento della diffamazione subita, ma per come svolge il ruolo di sindaco, per come si batte per la sua comunità, per recuperare soldi non suoi, ma dei cittadini. Quei soldi che questo imprenditore, che si è sentito offeso, deve al Comune. Si parla di circa un milione di euro per tasse non pagate e lavori mai terminati alla piazza di via Trieste della cittadina di Ponsacco. Beni pubblici sottratti a tutti i cittadini. Anche noi come Pd ci sentiamo offesi e per una cifra molto più consistente.
La Lega chiede le dimissioni della sindaca. Non le chiede al proprio segretario nazionale per aver sottratto 49 milioni di euro dei cittadini italiani senza restituirli e le chiede alla sindaca di Ponsacco che ha fatto un’affermazione in un dibattito politico per tutelare la propria comunità a fronte dei danni subiti. Se non fosse vero sembrerebbe quasi una barzelletta. Invece c’è poco da ridere.
Cari leghisti, rassegnatevi, Francesca Brogi non solo non si dimette, ma è sostenuta dal suo partito a tutti i livelli in questa battaglia di civiltà.
I commissari provinciali del Pd di Pisa
Caterina Bini e Valerio Fabiani