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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
UGO TOGNAZZI

2/8/2020 - 11:58


Mi fermai a dormire a Cremona in un albergo signorile nel centro della città.

Entrando notai un sorridente Lello Bersani che concedeva una intervista ad una troupe televisiva.

Subito mi ricordai che quella sera al Teatro Ponchielli, nella sua città, Ugo Tognazzi avrebbe portato in scena L’Avaro di Molière.
Avevo seguito le vicissitudini dell’allestimento della commedia culminate nell’abbandono del regista Mario Missiroli ad appena sei gironi dal debutto sostituito nella Direzione Artistica dal produttore Lucio Ardenzi.
Rimasi a curiosare nella hall e chiesi al portiere notizie di Tognazzi e se potevo prenotare una poltrona a Teatro.

Ugo era in camera arrabbiatissimo per un calo improvviso di voce tanto che la Signora della reception faceva la spola con la stanza portando piccole tinozze con acqua calda per le inalazioni.

Inoltre il teatro era al completo per tutte le repliche previste.
Tognazzi nella sua Cremona era davvero un evento unico che l’attore sentiva in modo particolare ed i suoi concittadini attendevano con trepidazione.
Cremona la città delle  4 T : Torrazzo, Torrone, Tette e Tognazzi !

Quante volte abbiamo sentito ripetere queste parole per definire la città famosa soprattutto per i Maestri liutai e per l’artigianato tradizionale del violino.
Finalmente lo vidi entrare nella hall incappucciato e con lo sguardo fisso in avanti; non ebbi la forza neppure di accennare un saluto.

Uscì a passo svelto attorniato dai suoi aiutanti.
Mi presentai al Teatro, ma la lista di attesa per eventuali posti liberi era già molto lunga e seppur dispiaciuto non mi fu possibile assistere alla rappresentazione.
In albergo non aspettai il rientro dell’Attore.

Il giorno dopo dalle pagine dei giornali capii che lo spettacolo aveva avuto anche dei detrattori.

Un giornale scrisse  “Che tragedia questo Molière”.

Altri apprezzarono la rivisitazione sottolineando che “Tognazzi ha trasformato l’Avaro in un piccolo borghese”.
Tognazzi aveva reso simpatico l’Avaro togliendo al personaggio il suo carattere scontroso e ripugnante.

Avevo notato anche la presenza nel cast di due attori provenienti dal mondo della rivista: Fioretta Mari ed Elio Crovetto.

Con quest’ultimo mi incontravo spesso a Milano : ottimo attore poliedrico di rivista, operetta con Massimini, e tanto teatro classico.
Mi riferirono anche della scena clou dello spettacolo quando Tognazzi scende in platea e familiarizza con il suo pubblico.

Così il giornalista Franco Quadri descrisse la scena: “… una discesa in platea dell’Avaro dopo il furto della sua adorata cassetta e lo schizzar di monete dalla medesima appena ritrovata, mentre dal soffitto piovono biglietti di banca.

Per fortuna al pubblico è sufficiente la sua presenza; alla prima nella sua città bastava che l’attore si scontrasse con un suo collega per far scoppiare gli applausi”

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