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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
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Un nuovo virus.

3/8/2020 - 22:21


 

È il virus della Bellezza, il virus della Natura, il virus di Bocca di Serchio!


“l’analisi della sindrome di Stendhal ha messo in evidenza le complesse interazioni psicosomatiche che possono attivarsi in alcuni individui, con particolari condizioni psichiche predisponenti, quando il contesto ambientale favorisce gli aspetti di sradicamento rispetto alle proprie abitudini di vita. La Bellezza e l’opera d’arte sono in grado di colpire gli stati profondi della mente del fruitore e di far ritornare a galla situazioni e strutture che normalmente sono rimosse”.
Questo scrisse Graziella Margherini, responsabile del servizio per la salute mentale dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Firenze, che nel 1979 pubblicò un libro La sindrome di Stendhal. Il malessere del viaggiatore di fronte alla grandezza dell’arte.

 
Stendhal era francese,  questi sono svizzeri, non importa,   per loro l’arte è quella che hanno trovata a Bocca di Serchio, ma la sindrome è la stessa.

Leggo e rileggo le odi del Vate e in special modo Alcyone dove vi è “Bocca di Serchio” che termina così:


Scendi dal tuo cavallo, Ardi.

Ecco il fiume, ecco il nato dei monti. Oh meraviglia!

Ei porta in bocca l’adunata sabbia

fatta come la foglia dell’alloro.

T’offriamo questi giovini cavalli,

o Serchio, anche t’offriamo i nostri corpi

ov’è chiuso il calor meridiano.
Anelammo d’amore per trovarti!

Sgorgar parea che tu dovessi, o fiume,

dal nostro petto come un sùbito inno.

Dio tu sei, dio tu sei; noi siam mortali.

Ma fenderemo la tua forza pura.

La più gran gioia è sempre all’altra riva.


E noi questa gioia, questo virus Bocca 19, l’abbiamo congenita.

 

p.s. 19 sta per 1942, il mio anno di nascita.

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