L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Libreria Civico 14, Marina di Pisa
venerdì 7 e sabato 8 agosto 2020
Proseguono gli incontri della Libreria Civico 14 di Marina di Pisa, venerdì 7 agosto alle 18,30 al Villino Ermione di Marina con il libro “L’Antipatica” di Emiliano Dominici (Valigie Rosse editore). "Carver diceva che al termine di una bella lettura ci sentiamo spostati rispetto al normale asse della vita, verso cui dobbiamo tendere e riabituarci. E così è con Dominici, così è con l'antipatica protagonista di questo racconto. L'antipatica non si pone troppe domande ma ne fa sorgere in chi legge. Domande sul passato e il suo metabolismo, domande sul presente e le armi di cui disponiamo, domande sul futuro che rimane spesso nascosto dietro gli angoli della mente, specie se questa mente è troppo impegnata nel riconsiderare ciò che accade, costantemente." (Dalla presentazione di Alberto "Bebo" Guidetti)
Emiliano Dominici ha pubblicato le raccolte di racconti La fine soltanto (2009), Anche meno (2015) e il romanzo Impara l’arte (2012). All’attività di scrittore accompagna quella di drammaturgo e regista (suoi gli spettacoli Idea d’amor, Dracmatica e Cumuli) e di cantautore, prima con il gruppo di teatro-canzone Loungerie e poi con il progetto Milioni. Insegna inglese per vivere e scrive per non dimenticare.
Sabato 7 agosto alle ore 18.45 sempre nel giardino del Villino Ermione, è la volta di Gusci (Mondadori editore) di Livia Franchini (Pisa, 1987), scrittrice e traduttrice. È autrice di una raccolta di poesie, Our Available Magic (Makina Books, 2019) e ha tradotto, tra gli altri, Michael Donaghy, Sam Riviere e James Tiptree Jr. È la coordinatrice del prestigioso Goldsmiths Prize e uno dei membri fondatori di FILL (Festival of Italian Literature in London). Gusci, che nasce in lingua inglese, è il suo primo romanzo ed è stato pubblicato in Gran Bretagna nel 2019 per Doubleday con il titolo Shelf Life. Da quasi quindici anni vive a Londra, dove insegna scrittura creativa in ambito accademico.
Ruth ha trent'anni, lavora come infermiera in una casa di riposo ed è appena stata lasciata dal suo compagno. L'unica cosa che le rimane dei loro dieci anni insieme è la lista della spesa che aveva compilato con lui per la settimana a venire. Ed è a partire da quella lista che Ruth racconta la sua storia e ripercorre la relazione con Neil fin dal loro primo incontro. Ogni ingrediente è un salto nel tempo, ma anche un cambio di prospettiva e di registro narrativo. Lo zucchero, quindi, ci trasporta al momento in cui Neil ha visto Ruth per la prima volta attraverso la vetrina di un'agenzia di viaggi, la pizza è il diario scritto da un'amica di Ruth durante una vacanza che hanno trascorso insieme a Roma, il deodorante ci porta ancora più indietro, ai tempi del liceo, a sbirciare le chat tra le sue compagne di scuola, mentre gli spaghetti sono un'eloquente incursione nella casella di posta elettronica di Neil. Tra uova, mele, olive e balsamo, Ruth scopre che sono molti anni che modella la propria identità in base alle aspettative e ai desideri delle persone che la circondano: il suo fidanzato, ma anche i pazienti della casa di riposo, le colleghe, la sua famiglia. Ora ha bisogno di capire chi è senza Neil, deve imparare a camminare da sola. Attraverso una voce fresca, tagliente, e un impianto narrativo originale e ipercontemporaneo, Livia Franchini ci spiazza continuamente decostruendo un genere dall'interno, disattendendo uno per uno tutti i cliché e i canoni del romanzo d'amore.
Ufficio stampa
Matilde Meucci
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