Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ospiti del circolo ARCI di Migliarino, sulla terrazza all’esterno del Teatro del popolo, si sono esibiti poeti, attori e cantastorie sotto la regia del GUT (Gruppo ‘urtura toscana), unendo vernacolo e struggenti canzoni cantate in ottava rima da un gigante della ‘urtura popolare: Mauro Chechi, un ex del Berliner Ensemble (teatro di Bertolt Brecht) e del St. Pauli Theater di Amburgo. A far da spalla a Mauro un altro artista, Antonino Miceli, che alla fisarmonica ha deliziato con noti brani ed accompagnato gli altri nelle loro esibizioni. Giacomo Barsanti, fluente canuta chioma, mezzo sigaro e bicchiere pieno, ha salutato il pubblico con canzoni e sonetti in puro vernacolo “avanese” che hanno spaziato da Avane a Firenze passando per Livorno e Pisa toccando Migliarino e anche Torre del lago. Mirabile è stato lo strambotto fra lui e Mauro con canzoni improvvisate addirittura chiedendo la parola di partenza al pubblico. Ed eccoci a Gildo dei Fantardi, artista di strada come ama definirsi, quella strada dove lavora come attacchino di manifesti (ma non ho capito fosse vero o no), cantastorie, menestrello, cantautore e attore, sulla scena dal 1967 da quando ha iniziato a interpretare le canzoni popolari. A lui hanno dedicato una citazione anche la Treccani e Wikipedia. Insieme a Mauro hanno suonato, cantato e fatto far ritornello al pubblico.
Già, il pubblico.
Una cinquantina gli “ospiti” (due da Brescia) dove una magnifica rappresentanza di gioventù era quella della UISP, partner della serata, e dell’Associazione “Le Ghiaie” di Pisa litorale, oltre agli “aficionados” paesani.
Un grazie da parte nostra e di tutto il comune agli artisti, allo staff del Circolo per la squisita cena, il servizio attento, la sistemazione logistica corretta e la simpatia dimostrata.
Alla prossima.