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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
anpi_provinciale_pisa
Ricordo di Lidia Menapace

7/12/2020 - 19:57


Ricordo di Lidia Menapace 
Lidia Menapace era nata nel 1924.

Con il nome di battaglia "Bruna", partecipò alla Resistenza nella formazione partigiana che operava in Val d'Ossola.
Insegnante, amministratrice, giornalista, parlamentare, ovunque lottò per l'affermazione e per la difesa dei principi della Costituzione: il lavoro, la pace, l'uguaglianza, la dignità della persona, la parità della donna.
Impegnata attivamente nell'ANPI, era membro del Comitato Nazionale. A 96 anni, era ancora energica e vitale.

Il COVID ce l'ha portata via.
Resterà per noi e per le nuove generazioni un esempio ed una guida.
 











Fonte: Bruno Possenti -- ANPI PROVINCIALE PISA
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8/12/2020 - 12:20

AUTORE:
Ovidio

L’ultima volta che l’ho incontrata è stato alla casa del Popolo di Solaio, vicino a Pietrasanta. L’ho sempre letta su “il manifesto”, della cui storia fa parte. Non è però citata tra i fondatori, “radiati” dal Pci, perché lei fu “radiata” dalla Dc. L’ho ammirata nella sua attività di Senatrice scomoda e per la sua straordinaria capacità di anticipare una umanità nuova.
Ho un ricordo vago di quella sera. Cenò con due compagni vicino al nostro tavolo. Minuta e sorridente, già su con gli anni, pensai, percorreva centinaia di chilometri in treno, girava per l’Italia per andare dove un collettivo o un’associazione di sinistra la invitasse a parlare. Quella sera credo che fosse a Solaio per una delle ultime feste di Liberazione, il giornale di Rifondazione comunista. Ne sono convinto e lo dico piano, senza retorica: per lei rifondazione comunista più che un partito era un modo di essere, una pratica. La ricordo in quel pratino poco illuminato, minuta, ironica e sorridente. Lidia Menapace anche in quella occasione, con voce leggera e parole acute, ribadì che lei era una ex di tante cose, ma non ex partigiana, era una partigiana disarmata, perché “essere partigiani è una scelta di vita”.