In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
Ieri in aula, non solo Giuseppe Conte, ma anche i governisti del PD, con a capo Franceschini e Gualtieri, hanno subito un brutto colpo.
Gli applausi dei loro colleghi sono suonate come scudisciate, persino Zanda non è riuscito a trattenersi.
Un brutto segnale per Zinga & C., quelle parole intense, pronunciate con passione e competenza, hanno scavato un solco e per qualche attimo è sembrato che a guidare il PD fosse ancora Renzi.
Ha fatto un miracolo, farsi acclamare anche dall'opposizione non è da tutti, tant'è che Salvini ha lasciato lo scranno per stringergli la mano ed è un segno importante.
È caduta anche l'invidia, in tanti hanno preso coscienza che il suo livello non è raggiungibile. Affrontare i punti principali del discorso, senza leggere un solo rigo, con una lucidità e con un rigore quasi scientifico, non è da tutti.
Da ieri niente sarà più come prima, la vacuità del PdC dovrebbe consigliarlo a fare mille passi indietro e a non praticare le furbizie che l'infido Casalino gli consiglia, se così non sarà è meglio che torni da dove è venuto.
https://youtu.be/UMT3EPze3X4