L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Si può senza dubbio affermare che Ripafratta ha messo il turbo!
Un raro e prezioso esempio di quanto si può fare se una comunità lavora insieme per migliorare, recuperare, valorizzare un territorio.
Da qualche giorno è stato siglato il contratto che trasferisce la proprietà della Rocca di Ripafratta al Comune di San Giuliano, passaggio indispensabile per procedere alla progettazione del recupero dell'importante monumento storico come anche del reperimento di fondi regionali ed europei.
Di tutto questo si è ampiamente parlato sui giornali, in televisione e su internet.
Ma se tutto ciò rappresenta l'apice del grande movimento che si è creato per restituire alla popolazione e al turismo un bene storico, rendendolo strumento per lo sviluppo del territorio, insieme con i castelli e le torri di vigilanza che costellano un'area che ha svolto un fondamentale ruolo nella storia, non è l'unica espressione della capacità e voglia dei cittadini di Ripafratta, delle associazioni del territorio e dell'Amministrazione comunale di utilizzare al meglio le risorse che sono a disposizione.
Per cercare di rispondere all'indebolimento delle strutture di servizio e la riduzione dei negozi di vicinato, è stata creata anche la Bottega di Ripafratta, i cui obiettivi e organizzazione ci sono stati descritti da Francesco Noferi, presidente della neonata Cooperativa di Comunità "Ripafratta".
Il 21 gennaio scorso Ripafratta ha "festeggiato" il primo mese di attività della Bottega.
Un progetto ambizioso, quello della cooperativa, che ha coinvolto gli abitanti della frazione e in generale i soci, gli amici e i sostenitori dell'associazione pro loco "Salviamo La Rocca", che della cooperativa è promotore e socio fondatore.
Un'idea nata a seguito della chiusura della precedente gestione del negozio, nel maggio 2020.
Il lockdown aveva mostrato quale servizio indispensabile fosse per gli abitanti della frazione una rivendita di alimentari.
E così l’associazione Salviamo La Rocca ha messo in campo le sue energie e le sue competenze, progettando una soluzione: il 20 ottobre scorso è stata fondata “Ripafratta società cooperativa di comunità”, sulla scorta di esperienze simili portate avanti in altri borghi della Toscana e incoraggiate dalla stessa Regione.
La cooperativa di comunità costituita a Ripafratta aveva come obiettivo immediato la riapertura della storica bottega, che esisteva dalla fine dell’Ottocento: missione compiuta in due mesi esatti (nonostante le tante difficoltà burocratiche), visto che la saracinesca è stata alzata il 21 dicembre scorso, in tempo per gli ultimi acquisti natalizi, inaugurata alla presenza della Vicesindaca Lucia Scatena.
Un lavoro intenso che ha coinvolto non solo i due soci lavoratori che oggi gestiscono l'attività nel quotidiano, ma tutto il consiglio di amministrazione e tanti altri soci e cittadini di Ripafratta: da chi ha coordinato la scelta dei prodotti e delle forniture a chi si è occupato delle attrezzature necessarie, da chi ha gestito le pratiche burocratiche a chi ha allestito il punto vendita, fino a chi - come il Molino Grassotti, una delle ultime due attività commerciali che erano rimaste a Ripafratta - ha messo a disposizione il proprio mezzo per il trasporto della merce.
Una bella prova di comunità, che autorizza a sperare per il meglio, così come la reazione dei clienti, a dir poco entusiasta: lo dimostrano sia la frequentazione del negozio che la valanga di fiori, piante e biglietti di incoraggiamento arrivati all’apertura.
E proprio l’adesione al progetto è stata un passaggio importante, con oltre 50 soci già ammessi in cooperativa e altri in procinto di arrivare.
Possono aderire i residenti a Ripafratta ma anche persone da fuori che per un qualunque motivo sono legate al territorio.
La quota sociale minima per l'ingresso in cooperativa è di 50 €; il modello di domanda e lo statuto sono reperibili sul sito della cooperativa: http:\\coop.ripafratta.it.
Sin dall'inizio, i soci potranno usufruire di alcuni vantaggi quali sconti e promozioni sulla spesa che effettuano in bottega, ma altre iniziative sono già allo studio per i mesi a venire.
Ma l’attività della cooperativa non si fermerà alla sola riapertura del negozio (che effettua comunque servizi importanti anche dal punto di vista sociale, come la consegna a domicilio gratuita, particolarmente apprezzata dai più anziani).
L’impegno della cooperativa si allargherà anche ad altri settori e altre attività: “Le cooperative di comunità hanno per vocazione economie intersettoriali - dicono dal cda della Cooperativa Ripafratta - e anche il nostro progetto ha intenzione di valorizzare il borgo e il territorio sotto più punti di vista, offrendo servizi tanto ai residenti quanto ai visitatori. I prossimi passi saranno infatti nell’ambito del turismo sostenibile, forti della decennale esperienza dell'associazione Salviamo La Rocca in questo campo”.
Per contattare la cooperativa si può scrivere all'indirizzo info@coop.ripafratta.it.
“La Bottega di Ripafratta”, che ospita prodotti di salumeria e formaggi, frutta e verdura, pane, carne e pesce (su ordinazione), pasta fresca, gastronomia e prodotti per la casa, si trova invece in via Statale Abetone n. 340 (praticamente in piazza) e può essere contattata allo 050 7218168.