Collegandoci ad un precedente pubblicato sulla Voce nell’ottobre 2017, riguardante la casa che ospitò a Marina di Vecchiano, i marinai incursori della X Mas, casa e annesso che versano nel più grande totale abbandono ormai da moltissimi anni, senza che nessuno faccia qualcosa, vorremmo riproporre una domanda, tenendo di conto di una serie di fatti noti ed acclarati.
2 associazioni che vedono le donne protagoniste di molte iniziative e attività, in modo discreto e silenzioso. Un'operosità importante per tanti in maniera diretta, e indirettamente per tutta la comunità, perchè la loro presenza è un monito importante per tutti a non girare la testa e a non restare indifferenti.
E’ compito di tutti battersi per salvare l'ambiente e rendere la terra un posto migliore per le generazioni future.
«Nemo Separet Quod Musica Conjunxit»
(Nessun separi ciò che la musica ha unito)
Come uscire dalla crisi dei parchi
Ritengo opportuno, parlando di parchi e quindi di ambiente, sottolineare che oggi l’accostamento ossia il rapporto tra i due aspetti non è assolutamente scontato.
Sui parchi è necessario ricordare che dopo essere riusciti a dotarci di una Legge quadro se ne è sempre più parlato criticamente, partendo dal Parlamento, per cui la prima cosa da fare per molti era modificare la legge. I parchi sono stati così via via invitati ad adeguarsi per rilanciare il territorio, per essere più realisti e altre motivazioni fasulle.
Nel frattempo l’ambiente - territori protetti compresi - sono stati sottoposti alle politiche più rovinose e distruttive, senza che i parchi potessero intervenire efficacemente almeno su quanto avveniva in casa propria. È risultato evidente che le politiche ambientali sul piano nazionale non potevano più sottrarsi dal riconoscere un ruolo determinante anche ai parchi e al Ministero dell’ambiente (o della Transizione Ecologica, come oggi è denominato).
Per questa ragione avevamo proposto al Ministro Costa di promuovere, come Ministero, una iniziativa nazionale per raccordare i vari e diversi ambiti da integrare. Proposta che intendiamo rinnovare al nuovo Ministro e governo. Lo facciamo anche perché sui nuovi impegni di Draghi, molto importanti sull’ambiente, non sembra emergere una adeguata e chiara attenzione ai temi della tutela del suolo e della biodiversità e soprattutto sugli Enti a questo preposti dalle leggi, come i parchi, e alle politiche ed esigenze dei parchi e aree protette. Nel programma di Draghi vanno benissimo i riferimenti ai trasporti, all’agricoltura, al rilancio economico, etc ma occorre una posizione altrettanto chiara e specifica perla difesa del suolo, la biodiversità e i parchi. Bisogna finalmente riuscire – come l’attuale ministro Enrico Giovannini ha scritto in alcuni libri recenti - ad unire e non separare.
D’altronde perché le istituzioni, Stato, Regioni ed Enti Locali avrebbero dovuto sottoporsi ad un impegno che le espose a critiche e contestazioni per dotarsi di un sistema dei parchi come altri paesi europei e non solo?
Le scelte che oggi siamo chiamati a fare, in riferimento al rinnovo degli organi del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli e dei parchi toscani, devono muovere da qui: da una nuova realtà nazionale e da una situazione regionale che avevamo creduto e sperato imboccasse, dopo tanti ritardi ed errori, una nuova strada che ci eravamo sforzati di delineare con precise proposte. Sforzo finora ignorato e che questa volta riproponiamo sperando di avere più fortuna.
In ogni caso vorremmo che fosse chiaro - non vale solo per la nostra regione - che la crisi dei parchi in attesa di rilancio, di riscatto, di ripartenza dipende anche e non poco dagli stessi parchi a partire dallo strumento principale che è stato per loro previsto dalla legge: il piano, che in molti, troppi, non hanno saputo o voluto fare, anche se il piano - come fu detto - è il parco. Sotto questo profilo il panorama nazionale è tutt’altro che soddisfacente, il che rende ancor più sconcertante il non voler affrontare in una Conferenza Nazionale dei parchi più volte proposta, anche da noi, e ogni volta volte BOCCIATA con i più strambi pretesti. La ragione vera di questo rifiuto è che in quella sede nessuno potrebbe giustificare o nascondere le sue responsabilità.
Tornando alle cose nostre e in primis al parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, constatiamo non pochi dei limiti, errori e ritardi di cui abbiamo parlato, che il parco ha dovuto subire per scelte fatte a partire dal secondo decennio di questo secolo dalla Regione Toscana.
Da cui emerge, senza se e senza ma, la necessità e urgenza di rilanciare il parco sul territorio costiero pisano - livornese con presidenza espressione di questo stesso territorio.
Renzo Moschini