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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia 

Comune di Vecchiano
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Massimiliano Angori sindaco
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La ricerca è attiva in tutta Italia
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Migliarino Nodica Pisa e Vecchiano.
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. . . dalla parte della Palestina ? Perché il governo .....
Com’è noto il generoso 110% e i suoi fratelli, .....
Bravo Bruno da o di ovunque tu sia, sono con te. .....
. . . prima che siano passati almeno 30/ 40 anni chiederà .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Vivrò con la faccia che tu amavi
Coi miei giochi sempre nuovi
Col difetto di sognare
Lo so che ho imparato a dirti amore
Quando ormai ci era di andare
Dove .....
Se i limiti di velocità servono a tutelare la sicurezza, non capisco perchè le auto della Polizia Municipale si debbano nascondere per poi rilevare .....
San Giuliano Terme
Nuovo Polo integrato per la salute

12/4/2021 - 23:52


A seguito delle discussioni sorte in questi giorni sul nuovo Polo integrato per la salute in corso di costruzione a San Giuliano Terme, pubblichiamo l'intervento di Carlo Macaluso, presidente del Consorzio costruttore.

 

L’intervento di Paolo Malacarne sul “Polo Socio Sanitario” che sta sorgendo a San Giuliano Terme può generare confusione sulle motivazioni che hanno spinto alla sua realizzazione, sui soggetti attuatori, sulle finalità dell’intervento, sulla correttezza dell’iter della sua realizzazione, sulla esigenza o meno di una struttura di quel tipo per il nostro territorio.

Pur condividendo l’asse portante dell’intervento di Malacarne, e cioè la centralità del pubblico nel settore sociosanitario, quale Presidente del Consorzio che sta realizzando la struttura in questione, devo fare alcune precisazioni.

Per prima cosa mi dispiace che nei numerosi interventi con la popolazione avuti in questi ultimi anni, ben prima della sua approvazione da parte degli enti che la legislazione regionale individua come soggetti cui è affidato il compito di controllo e approvazione del progetto, sul “Polo Socio Sanitario”, un cittadino di San Giuliano impegnato come Malacarne non abbia mai avuto la possibilità di intervenire.

Ricordo solo la mezza dozzina di confronti con la cittadinanza che ho avuto nei Consigli Comunali aperti che il Comune di San Giuliano ha organizzato in questi anni, oltre una assemblea cittadina indetta solo con all’ordine del giorno il “Polo Socio Sanitario”.

Per andare a tempi più recenti, proprio durante l’ultima campagna elettorale, in una riunione presso una sede del Terzo Settore a Cascina, invitato da Malacarne a prendere la parola, ho parlato della realizzazione del “Polo Socio Sanitario” di San Giuliano come esempio positivo di collaborazione del Terzo Settore, quello “non profit” per intenderci, ed il settore pubblico.

Ricordo a tutti che l’iter a cui mi riferisco ha avuto inizio nel 2012.

Non c’è nessuna confusione o peggio mistificazione sui soggetti attuatori che, con estrema chiarezza, sono stati, da sempre, indicati in maniera chiara.

I realizzatori della struttura sono due soggetti non profit che hanno dato vita al Consorzio. COOPSELIOS è una Cooperativa Sociale Non Profit, così come l’ISBEM è una struttura di ricerca non profit.

La confusione viene generata da chi identifica quei Soggetti come PRIVATI non aggiungendo un termine molto importante: PRIVATI NON PROFIT.

La struttura non è ancora né autorizzata né accreditata semplicemente perché la normativa, sia nazionale che regionale, prevede l’avvio di queste fasi dopo l’effettiva realizzazione e relativi controlli di conformità alla legislazione della struttura.

Si accredita una struttura dopo che sono stati controllati dall’ente pubblico la conformità strutturale, quella impiantistica, quella delle attrezzature e degli arredi, e quella del modello organizzativo.

È certo che i soggetti attuatori hanno tutte le intenzioni di accreditare la struttura e di metterla a disposizione, attraverso un normale rapporto convenzionale, di quei settori d’intervento che la parte pubblica riterrà necessari per le esigenze, non ancora soddisfatte, dei cittadini.

Per quanto riguarda la programmazione ed il controllo nel settore Socio Sanitario tutto rimane in capo al settore pubblico.

Ricordo che da più di venti anni molti settori del Sistema Socio Sanitario sono gestiti, su programmazione e controllo del pubblico, da soggetti del Terzo Settore.

Basti ricordare la stragrande maggioranza dei servizi essenziali al funzionamento di nostri ospedali (ristorazione, pulizie, lavaggio delle lenzuola e dei camici, trasporti interni in ambulanza ….), così come all’intero servizio dell’emergenza urgenza territoriale (che sarebbe problematico portare avanti senza l’apporto di soggetti del terzo settore).

 

E come dimenticare che la stragrande maggioranza delle strutture Socio Sanitarie Territoriali sono da decenni gestite da soggetti del Terzo Settore?

Nel piccolo, dalla mia personale esperienza da Assessore, ormai di qualche anno fa, coi Sindaci Piero Floriani e Paolo Fontanelli, devo ammettere che l’aumento delle risposte ai Cittadini in certi settori del Socio Sanitario, di cui spero Malacarne sia a conoscenza, è stato possibile grazie ad un lavoro svolto, all’interno dei tavoli di confronto e collaborazione col Terzo Settore resi possibili dalla creazione della Società della Salute.

Uno dei compiti principali della Società della Salute era proprio quello di inserire nella così detta Coprogrammazione e Cogestione del settore Socio Sanitario il vasto mondo del Terzo Settore.

Io continuo a vedere il mondo del Terzo Settore come una opportunità per le Istituzioni Locali e le Istituzioni Sanitarie (ASL territoriali e Società della Salute) e non come un pericolo.

Certo è che il Pubblico deve dettare le regole e deve mantenere e rafforzare la sua capacità di programmazione e di controllo.

Vorrei ancora ricordare che nei dibattiti pubblici era sempre presente, ed ha dato il suo contributo un esponente, non di secondo piano, che, se non sbaglio, fa parte oggi di Sinistra Civica Ecologista, e che era, all’epoca vicesindaco di San Giuliano, Franco Marchetti.

Così come a questa linea di collaborazione e di coinvolgimento del Terzo Settore ha dato il suo contributo, quando era Sindaco, un altro esponente di Sinistra Civica Ecologista, nonché mio Sindaco, Paolo Fontanelli.

Ed infine voglio ricordare che il Direttore dei Lavori del “Polo Socio Sanitario” di San Giuliano, Architetto Manrico Logli, fa parte di Sinistra Civica Ecologista.

Vorrei anche ricordare che una delle strutture portanti previste al “Polo Socio Sanitario” di San Giuliano, i 60 posti di RSA, è stata realizzata per esplicita richiesta della ASL, della Società della Salute, del Consiglio Comunale di San Giuliano, del Consiglio Comunale di Vecchiano (naturalmente sono disponibile a fornire il documento firmato all’uopo dai soggetti sopra menzionati).

Rimango disponibile per qualsiasi incontro pubblico che qualsiasi forza politica voglia organizzare sull’argomento.

 

Carlo Macaluso

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15/4/2021 - 23:02

AUTORE:
Cittadino come pochi

Inserisco l’intervento del Dott. Malacarne, da capire gli effetti che avrà questo giudizio di un esponente di primo piano della sinistra che sconfessa la pseudo sinistra che amministra il Comune. Penso che il Sindaco stia capendo adesso cos sta succedendo!!

La " Casa della Salute" a S. Giuliano Terme: non facciamo confusione

Percorrendo la strada del Lungomonte, appena usciti da S. Giuliano Terme in direzione Asciano, poco prima della rotonda, un cartello stradale ci indica che a dx c’è un “Polo Socio Sanitario”, in via di ultimazione.

Sulla pagina locale de “Il Tirreno” di sabato 10 Aprile ho letto un titolo che mi ha fatto sobbalzare: “Nuova Casa della Salute, lavori a ritmo di record”: possibile che dopo aver fatto tutta la campagna elettorale ad Agosto e Settembre scorso sulla importanza della “Casa della Salute” come struttura perno fondamentale della Sanita Pubblica Territoriale non sapessi che proprio a S.Giuliano, il comune dove vivo da oltre 30 anni, ce ne fosse una in via di ultimazione ?

Effettivamente leggendo l’articolo ho visto che il nostro Sindaco attribuisce a quella “Nuova Casa della Salute” alcune tra le peculiarità, che la recente Delibera di Giunta Regionale dello scorso 22-06-2020 n. 770 (attuativa della Legge Regionale 4 Giugno 2019 n. 29) assegna alla “Casa della Salute”: “migliorare la qualità dell’assistenza ai cittadini, attivare percorsi terapeutici, presa in carico globale dell’utente, innovazione a livello professionale, tecnico e di ricerca, supporto telematico e informatico”.
L’articolo prosegue elencando le attività che saranno ospitate nella “Nuova Casa della Salute”, tra le quali mi colpisce la presenza di una “unità di accoglienza permanente e servizi domiciliari”.

Un trafiletto accanto all’articolo, in grassetto, mi fa sorgere i primi dubbi: il titolo è “I Soggetti Promotori”: "saranno certamente la ASL e la Società della Salute", penso io. Leggo il trafiletto e capisco immediatamente la mistificazione e la confusione generata: il sottotitolo è “Isbem e Coopselios i fondatori della società” e il trafiletto inizia così: La Società “Casa della Salute S.Giuliano Terme” è stata fondata dalla Società consortile per azioni …e dalla cooperativa sociale …

E’ sufficiente in pochi minuti cercare in rete “Nuovo polo integrato per la salute” per avere CHIAREZZA E TRASPARENZA: Il Nuovo polo integrato per la salute” in via di completamento a S.Giuliano Terme che viene denominato “Casa della Salute S.Giuliano Terme” è una struttura del tutto PRIVATA, al momento non accreditata nè convenzionata con il Servizio Sanitario Pubblico Regionale, CHE NULLA HA A CHE FARE con la VERA “Casa della Salute” definita “punto di riferimento certo per la presa in carico della domanda di salute e di cura, per la continuità assistenziale e, attraverso la sinergia con le Istituzioni Locali e gli attori sociali del territorio, per una più efficace garanzia dei livelli essenziali di assistenza sociosanitaria” (DGR n. 770 del 29-06-2020), “Casa della Salute” che purtroppo ancora oggi non è in alcun modo presente sul territorio del Lungomonte, così come non è presente nella città di Pisa.

Perché il Sindaco Di Maio, che io ho convintamente sostenuto e votato nelle ultime elezioni comunali, attribuisce a quel Centro PRIVATO alcune delle funzioni che sono peculiari della VERA “Casa della Salute” Pubblica ?

Si appaltano al privato ruoli e funzioni che DEVONO rimanere di pertinenza al sistema socio-sanitario pubblico ?

La lezione della pandemia non ci ha insegnato a sufficienza che il modello lombardo di appalto del sistema socio- sanitario ai privati è fallimentare?

Se oggi, a causa del pesante de-finanziamento del Sistema Socio-Sanitario Pubblico degli ultimi anni, le Istituzioni Locali e le Istituzioni Sanitarie (ASL territoriali e Società della Salute) pensano di rispondere ai reali bisogni dei cittadini e dei malati consegnando ai privati la erogazione e gestione dei servizi, sperando in tal modo di “risparmiare”, sono miopi perché non capiscono che in questo modo perdono anche la reale capacità di programmazione e controllo del sistema.

Nella Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) attualmente in discussione in Parlamento, nel capitolo “Salute” c’è una parte specifica relativa alla VERE “Case della Salute” (chiamate “Case della Comunità”) con un finanziamento previsto di 4 miliardi di Euro, prevedendone una ogni 24.500 abitanti: questi sono i fondi da utilizzare per costruire la VERA “Casa della Salute” tra Vecchiano e S. Giuliano

E’ necessario un dibattito pubblico tra le Istituzioni locali del
Lungomonte (Amministrazioni e Consigli Comunali di S.Giuliano e Vecchiano in primis), la Società della Salute e la ASL territoriale, con il coinvolgimento dei cittadini, delle forze politiche e sociali per discutere e fare chiarezza sul futuro della sanità territoriale nei nostri Comuni.
Non possiamo accettare che scelte decisive per il futuro della nostra salute vengano prese senza una discussione trasparente e senza una corretta informazione ai cittadini, ma anzi con mistificazioni nominali che creano solo confusione.

Sono certo che Sinistra Civica Ecologista interverrà su questa vicenda, sulla base del nostro programma elettorale, ribadito nel recente incontro dello scorso venerdi 9 Aprile proprio sul tema della “Casa della Salute”

14/4/2021 - 0:02

AUTORE:
Vecchianese di vecchiano

Se non è stato notato sottolineo per i vecchianesi che è prevista la chiusura dell'ospedaletto ed il suo trasferimento a san giuliano.
I politici parlano di casa della salute ma è una struttura privata.
Poi sul non profit si potrebbe scrivere un 'enciclopedia